Cosa deve attendere chi è in pensione e chi vuole andarci, ora che ci sarà Mario Draghi?

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Tante le incertezze dei pensionati, ma soprattutto di chi vuole accedere alla pensione. La crisi di Governo e l’avvento di Mario Draghi mette in discussione un sistema previdenziale già fortemente messo in polemica con l’Europa. Più volte l’Italia è stata ripresa sulla Quota 100 che non piace all’Europa, considerando che questa misura non ha raggiunto gli obiettivi sulle assunzioni. Ma cerchiamo di capire cosa deve attendere chi è in pensione e chi vuole andarci, ora che ci sarà Mario Draghi.

Cosa succederà alla Quota 100 con Mario Draghi?

Sulle pensioni Salvini si è già espresso; infatti, considera un errore toccare adesso Quota 100 portando l’età pensionabile per tutti a 67 anni. Con Quota 100 i lavoratori hanno la possibilità di uscire dal lavoro a 62 anni di età con un’anzianità contributiva di 38 anni. La possibilità di accedere a questa forma pensionistica è valida solo per quest’anno, in quanto termina il suo triennio sperimentale il 31 dicembre 2021. Poi, ci sarà il famoso scalone di cinque anni che preoccupa tutti. Ma cosa deve attendere chi è in pensione e chi vuole andarci, ora che ci sarà Mario Draghi?

Nei prossimi giorni, al termine del secondo giro di consultazioni, dovrà presentare in modo dettagliato quali forze politiche intendono appoggiarlo e quali saranno i punti cardini del suo programma di Governo.

Cosa deve attendere chi è in pensione e chi vuole andarci, ora che ci sarà Mario Draghi?

Considerando il suo percorso nella guida della Banca d’Italia, un’idea sulla riforma pensione che Mario Draghi proporrà ai cittadini italiani consiste nell’allungare la vita lavorativa per assicurare una pensione agli anziani di domani.

Nell’incontro dei 27 Stati a Bruxelles sull’accordo sviluppi per il Recovery Fund, l’Italia è stata ammonita per il suo sistema previdenziale, e soprattutto per Quota 100. L’Italia ha avuto il compito di riformare il sistema previdenziale attuale, abbandonando Quota 100 e tornando sulla via della Legge Fornero.

Due le strade difficili che metteranno a dura prova i cittadini:

a) Quota 100 resta per tutto il 2021 e alla scadenza diventa strutturale dando la possibilità a tutti i cittadini di aderire;

b) Quota 100 alla scadenza termina il suo percorso sperimentale e si riparte con la strada delineata dalla Riforma Fornero. Ricordiamo che questa misura, denominata la Riforma lacrime e sangue, ha dato vita ai cosiddetti lavoratori esodati. Si tratta di coloroche si sono trovati senza lavoro e senza pensione. Attualmente, per sanare questi errori sono già state previste nove salvaguardie e già si studia la decima.

Le parti sociali chiedono una riforma volta al mondo del lavoro e al futuro dei lavoratori

In una nota il segretario della CGIL, Roberto Ghiselli, nell’attesa dei colloqui con il Premier incaricato, ha scritto che la proroga della Quota 100 non porterebbero a niente, in quanto non modificherebbe la Riforma Fornero e soprattutto lascerebbe senza risposta i lavoratori.

È necessario un intervento serio e duraturo. Intervento che permetta ai lavoratori di poter scegliere come accedere alla pensione con 62 anni di età o con 41 anni di contributi. Ci sono altri problemi da affrontare in sede di Riforma e riguardano: i lavori gravosi, il riconoscimento di lavoro e cura delle lavoratrici, una prospettiva mirata per i giovani che vivono una situazione di discontinuità lavorativa. Una Riforma rivolta al mondo del lavoro e al futuro dei lavoratori.

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