Cosa consigliano gli analisti sulle commodities per i prossimi mesi

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Le incertezze sui mercati hanno spinto gli investitori ad apprezzare nuovamente le materie prime. ma cosa consigliano gli analisti sulle commodities per i prossimi mesi?

Oro

Partiamo prima di tutto dal bene rifugio per eccellenza: l’oro. Con le incertezze che si sono viste all’orizzonte, con la la spada di Damocle dei dazi sia tra Stati Uniti e Cina che, nel prossimo futuro, tra Stati Uniti ed Europa i mercati hanno avvertito molte pressioni. A queste si aggiungono anche le paure di una recessione e le certezze di un rallentamento economico a livello mondiale. La prima reazione è stata quella di un rialzo generalizzato dell’oro che è arrivato a superare anche la soglia di $1500 l’oncia.

Quali sono le previsioni degli analisti su questa commodity?

I consigli degli analisti su questa commodity sono generalmente tutti positivo. Le previsioni Bank of America parlano di un livello che, nei prossimi mesi, continuerà a mantenersi sopra i 1.500 $. A dare una mano alla forza dell’oro è lo scenario macroeconomico incerto. UBP ricorda che il superamento del livello dei $1500 l’oncia si è registrato nel momento in cui i mercati hanno avvertito la certezza del ritorno alle politiche di stimolo da parte delle grandi banche centrali. In particolar modo con il taglio dei tassi di interesse sia della BCE che della Federal Reserve. Saranno proprio queste politiche monetarie (per meglio dire il ritorno di tali politiche) messe in atto dalle grandi banche a sostenere e rafforzare il trend rialzista dell’oro. Per UBP quindi, non sono da escludere i 1.600 $ l’oncia a fine anno.

Petrolio: cosa consigliano gli analisti

Tra le altre commodities è da citare il petrolio. In questo caso le previsioni degli analisti sono più contrastate. Di oggi la notizia di un nuovo attacco ad una superpetroliera iraniana. Ma è difficile dire se il rialzo che si sta registrando è destinato a perdurare. Infatti non bisogna dimenticare che secondo quanto previsto qualche giorno fa dall’Energy Information Administration (Eia) americana, la domanda di petrolio per il 2020 dovrebbe essere in calo. Tradotto in cifre: un calo di 50.000 barili al giorno quest’anno e meno 100 mila per il 2020.

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