Coronavirus: quando le quotazioni in Borsa si spostano sui vaccini

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Negli ultimi tempi abbiamo assistito ad una vera e propria pandemia allarmistica circa la diffusione del coronavirus. Il focolaio, partito dalla città di Wuhan, ha colpito più di 5 mila persone di cui oltre cento sono decedute. Si tratta di una infezione polmonare di cui ancora non si conoscono le cause certe.

Quotazioni in Borsa che scendono a causa del coronavirus

In questo clima di grande tensione, le quotazioni in Borsa hanno subito una forte battuta d’arresto. Anche i mercati ne stanno pagando le conseguenze, difatti assistono ad un considerevole rallentamento causa di ingenti perdite. Il mercato azionario sta procedendo a ritmi altalenanti e alcune società rischiano il tracollo dal momento che le loro azioni sono fortemente legate ai mercati asiatici. il virus cinese potrebbe avere un effetto dirompente su molte aziende e la segnalazione di contagi oltre i confini asiatici non tranquillizza affatto. Proprio qualche ora fa l’Oms ha rettificato la sua valutazione spostando il livello di allerta da “moderato” ad “alto”.

Azioni in crescita per le case farmaceutiche

Chi però, riesce a trarre beneficio in Borsa dalla triste diffusione del contagio, sono le case farmaceutiche. In questi giorni stanno lavorando in maniera convulsa per trovare il farmaco che sedi la diffusione del virus e i loro guadagni in Borsa hanno raggiunto cifre di gran riguardo. Attualmente, l’azienda che sembra più vicina alla formulazione del vaccino è la Vir Biotechnologies di San Francisco. Le sue azioni negli ultimi 30 giorni sono cresciute del 97 per cento. Gli anticorpi monoclonali sui quali l’azienda sta lavorando, potrebbero essere la soluzione alla minaccia del virus.

Borsa: case farmaceutiche in testa

Le quotazioni in Borsa sono salite  anche per altre aziende statunitensi, ossia la Inovio Pharmaceuticals, Moderna (NASDAQ:MRNA) e Novavax. I loro titoli hanno registrato un forte rialzo e la loro ricerca è stata ulteriormente corroborata da un finanziamento di 11 milioni di dollari da parte della “Coalizione for Epidemic Preparedness Innovations”.

Tutti si augurano che il vaccino sia sperimentato quanto prima.

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