Coronavirus: chi ha gia’ contratto il virus sviluppa anticorpi

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In tema di coronavirus, interessante ed incoraggiante è la notizia diffusa oggi: chi ha già contratto il virus sviluppa anticorpi che dovrebbero escludere la ricaduta. La notizia giunge da Atlanta, dove Giudo Silvestri, è a capo di uno dei laboratori più all’avanguardia nell’ambito della microbiologia ed immunologia. Questa, sarebbe insieme a quella dell’arrivo del vaccino, una delle migliori notizie diffuse ad oggi. Anche lo studio cinese conferma che il nostro sistema immunitario crea una risposta anticorporale contro il virus dopo 19 giorni dai primi sintomi.

Quindi, i pazienti guariti sviluppano anticorpi, in quantità diverse ma li sviluppano tutti. Naturalmente, chi sviluppa maggiori anticorpi diventa immune dal virus ed è ciò che dovrebbe accadere nella maggior parte dei casi. Quindi, un sistema immunitario normale, sviluppa questa protezione a 19 giorni dalla manifestazione della malattia.

L’effettiva portata della scoperta

La risposta immunitaria del nostro organismo, pertanto, in casi normali, dovrebbe proteggere da una recidiva. Il risultato dello studio dell’Università cinese ha spazzato via tutti i dubbi al riguardo. In particolare, è stato fatto un esperimento su 285 pazienti di Covid-19 ed è stato confermato che tutti sviluppavano anticorpi. Quindi, il 100% dei pazienti sviluppava immunoglobine, capaci di riconoscere il virus ed eliminarlo qualora questo dovesse rientrare nell’organismo. Tuttavia, non si sa con precisione quanto questa risposta protettiva possa durare.

Dall’indagine sulle altre forme di coronavirus, Sars-1 e Mers, si è potuto stabilire che la copertura dovrebbe essere almeno di 12-24 mesi. Ma la durata precise rimane dubbia e potrà essere rivelata soltanto con il tempo. Per questa via, comunque, potrebbe trovare spazio la cd. Patente di immunità della quale, solo qualche giorno fa, l’OMS aveva dubitato. Inoltre, i test sierologici possono essere utili per la diagnosi di pazienti sospetti di Covid-19 ma negativi al tampone o per identificarne le infezioni asintomatiche. Insomma, la strada verso la sconfitta del coronavirus sembra si stia spianando.

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