Coronavirus bond, a rischio perdite per milioni di dollari

Coronavirus bond, a rischio perdite per milioni di dollari

Coronavirus bond, a rischio perdite per milioni di dollari. Fare fronte ad una un’emergenza sanitaria ha dei costi molto alti. Lo stiamo vedendo in questi giorni in Italia. I tagli alla sanità negli anni hanno ridotto il numero dei posti letti, le apparecchiature mediche, il personale medico e paramedico. Gli stessi problemi gli ha l’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, Questa sostiene costi enormi specialmente quando interviene in soccorso delle popolazioni nei paesi in via di sviluppo. Così per finanziarsi l’OMS, ha pensato bene di emettere dei Pandemic Bond. Sono obbligazioni molto particolari, con cedole ad alto rendimento, il cui pagamento e restituzione del capitale è legato ad alcune condizioni

Coronavirus bond, a rischio perdite per milioni di dollari

Tra il 2014 e il 2016 l’OMS intervenne in Africa per soccorrere la popolazione colpita dal il virus Ebola. Per combattere l’epidemia, che causò più di 11mila vittime, l’OMS sostenne costi enormi. Per finanziarsi in previsione di possibili altre situazioni, l’Organizzazione Mondiale della Sanità si rivolse alla Banca Mondiale. Questa ideò un meccanismo di finanziamento tramite una specie di Catastrophe Bond, i Pandemic Bond. Così nel 2017 la BM emise due obbligazioni, per un totale di 320 milioni di dollari, con scadenza 15 luglio 2020, tra 4 mesi. Questi titoli pagano cedole molto alte a chi li possiede, ma hanno clausole vessatorie forti. Se prima della scadenza scoppiassero delle pandemie, i detentori dei bond si vedrebbero rimborsare solo una parte del capitale, o addirittura perderanno tutto. Ci sono condizioni ben precise e complesse che regolano il mancato rimborso

Chi rischia di perdere tutto

Coronavirus bond, a rischio perdite per milioni di dollari. Tra i sottoscrittori dei Pandemic Bond ci sono banche e società di fondi gestione di mezzo mondo, attirate dalla cedola molto alta. Per esempio ci sono società come Baillie Gifford, Stone Ridge Asset Management, Amundi e Invesco. Rischiano di perdere tutto? Le clausole sono molteplici. Due tra queste sono legate al tempo e al numero di morti. Il 24 marzo saranno trascorse 12 settimane dalla dichiarazione di avvio dell’epidemia di coronavirus fissato dall’Oms al 31 dicembre 2019. Mentre il criterio legato alla mortalità è già scattato.
Se le clausole scattassero, banche e società di gestione fondi perderebbero milioni di dollari. Sarebbe un fatto grave paradossalmente proprio per L’OMS. Infatti difficilmente queste sottoscriverebbero ancora bond di questo genere e per l’OMS diventerebbe difficile trovare nuovi fondi per fare fronte alle emergenze

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