Contributi a fondo perduto e sconti TARI nel nuovo Decreto Sostegni bis

TARI

Il Decreto Sostegni bis, la cui bozza è stata approvata il 30 aprile, arriverà al Consiglio dei Ministri questo venerdì 7 maggio. Tra le novità di maggior rilievo e interesse per la popolazione, vi sono, sicuramente, i contributi a fondo perduto e gli sconti TARI.

Contributi a fondo perduto e sconti TARI nel nuovo Decreto Sostegni bis

I contributi a fondo perduto sono di due tipi.

Il primo è riconosciuto a tutti i titolari di partita IVA, attiva alla data di entrata in vigore del Decreto, che abbiano presentato istanza e ottenuto il contributo a fondo perduto di cui al Decreto Legge n. 41 del 2021. Tuttavia, la condizione è che essi non lo abbiano percepito indebitamente. E non lo abbiano dovuto restituire.

Il beneficio sarà riconosciuto senza bisogno di domanda specifica. Nella stessa misura del precedente.

Altro tipo di contributo a fondo perduto è riconosciuto in presenza di diverse condizioni. Nella specie, esso è destinato a chi esercita attività d’impresa, arte o professione o produce reddito agrario purché titolare di partita IVA.

Per ottenerlo, occorre che i richiedenti si trovino nella seguente condizione: abbiano ottenuto ricavi non superiori ai 10 milioni di euro riferiti al secondo periodo d’imposta precedente a quello di entrata in vigore del decreto; abbiano subito una perdita del fatturato medio mensile di almeno il 30 % nel periodo di tempo compreso dal primo aprile 2020 al 31 marzo 2021 rispetto allo stesso periodo del 2019-2020.

Sconti

Si è esordito dicendo che sono previsti contributi a fondo perduto e sconti TARI nel nuovo Decreto Sostegni bis. Specificato in cosa consista la prima misura di sostegno, passiamo alla seconda.

I beneficiari saranno i titolari di partita IVA. In modo da indennizzarli dei costi sostenuti nonostante chiusure obbligatorie e restrizioni.

Inoltre, la misura è destinata anche alle imprese maggiormente colpite dalla crisi. Detta agevolazione TARI, avverrà in parallelo con l’esenzione dal versamento dell’acconto IMU. A tale scopo è stato stanziato un fondo di 600 milioni di euro.

Infine, è stata data la possibilità ai Comuni di estendere la portata di dette agevolazioni, mediante il ricorso a risorse proprie rimaste inutilizzate.

Consigliati per te