Con questa truffa svuotano il conto corrente. Ma si può richiedere il risarcimento alla banca

conto corre

La quarantena ha portato all’utilizzo del web anche da parte di molte fasce della popolazione che prima non usavano Internet.  Le difficoltà di spostamento e l’impedimento dell’accesso alle banche ha spinto molti ad utilizzare l’home banking per fare le operazioni bancarie. Purtroppo i meno esperti, quelli che mai avevano utilizzato la piattaforma della banca, sono diventati anche quelli più a rischio truffa. Ed infatti le truffe sul web si sono moltiplicate.

Gli hacker si sono buttati a pesce, è il caso di dirlo, sui nuovi e meno esperti utenti. E con questa truffa svuotano il conto corrente. Ma si può richiedere il risarcimento alla banca

Con questa truffa svuotano il conto corrente. Ma si può richiedere il risarcimento alla banca

Tra le truffe più diffuse nell’home banking c’è quella che viene definita phishing. Ne abbiamo parlato approfonditamente in questo articolo. E’ la più comune perché è la più facile in cui cadere, specialmente se non si ha pratica dell’home banking.

Il funzionamento è il seguente. Alla vittima arriva nella casella di posta una mail che imita alla perfezione un messaggio di posta della sua banca. In questa mail si chiede alla vittima di cliccare su di un link per fare delle verifiche. L’utente che crede sia effettivamente una mail della sua banca, clicca sul link e viene rimandato in un falso sito. Qui i truffatori arrivano ad impossessarsi delle credenziali di accesso al conto con vari strattagemmi. Ed il gioco è fatto. I truffatori si introducono nella piattaforma della vittima e gli svuotano il conto.

Cosa può fare per tutelarsi il cliente una volta che si accorge che gli hanno svuotato il conto?

La legge tutela chi è vittima di truffa, ma a una condizione

Se un cliente si accorge che gli è stato prosciugato il conto contro la sua volontà, attraverso una truffa, cosa può fare? Può chiedere un risarcimento danni alla banca? Dipende. La sentenza 806 del 2016 della Corte di Cassazione ha indicato che in caso di truffa le banche possono essere corresponsabili del furto. Ma a una condizione: che sia dimostrato che non hanno attivato alcun sistema di prevenzione di tutela del conto del cliente truffato.

In pratica un cliente che subisce una truffa online può chiedere il rimborso alla propria banca. Ma solamente se la banca non ha messo in atto sistemi di prevenzione adeguati atti a evitare la truffa. Quindi un correntista che subisce una truffa online come il phishing, può chiedere il risarcimento alla propria banca o in via stragiudiziale, oppure rivolgendosi al tribunale di competenza.

Le associazioni dei consumatori posso aiutare il cliente truffato nell’attivare le pratiche necessarie.

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