Con le dimissioni si ha diritto alla NASPI?

NASPI

Sappiamo tutti che in caso di disoccupazione o licenziamento i lavoratori subordinati hanno diritto alla NASPI. Cioè l’indennità di disoccupazione. Ma in caso di dimissioni?

Magari si hanno problemi con il capo, il lavoro non è quello promesso e le dimissioni sono l’unica soluzione. Ma è possibile dimettersi senza rimanere senza retribuzione? Vediamo di fare chiarezza.

Con le dimissioni si ha diritto alla NASPI?

La NASPI, erogata dall’INPS è l’indennità di disoccupazione indirizzata a chi ha perso il lavoro contro la propria volontà. Quindi, in teoria copre tutte quelle situazioni in cui si parla di licenziamento. Ma ci sono delle eccezioni. Infatti esistono casi in cui le dimissioni del lavoratore sono state causate dal datore di lavoro.

In caso si tratti di dimissioni per giusta causa il lavoratore può accedere alla NASPI.

E di conseguenza ha tutte le tutele previste per un lavoratore licenziato. Quindi l’indennità di preavviso e diritto alla Naspi. Ecco alcuni esempi in cui sono legittime:

  • Mancato pagamento dello stipendio
  • Molestie sessuali o mobbing
  • Variazioni delle condizioni di lavoro a seguito di trasferimento in un altro ramo dell’azienda
  • Trasferimento in altra sede senza comprovate ragioni

Questi sono alcuni esempi, che vanno sempre verificati legalmente da un giudice.

Bisogna anche ricordare che la perdita di lavoro involontaria non è l’unico requisito per avere diritto alla NASPI.

Secondo la legge i requisiti sono di tipo:

  • Contributivo: devono essere state versate almeno 13 settimane nei 4 anni precedenti la perdita del lavoro
  • Lavorativo: il lavoratore deve aver lavorato almeno 30 giornata effettive nei 12 mesi precedenti la perdita del lavoro.

Se tutti i requisiti sono soddisfatti, trovate le indicazioni su come fare la domanda NASPI online qui

Ecco in quali casi con le dimissioni si ha diritto alla NASPI.

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