Con la pensione Quota 100, 102 e 103 il divieto di lavorare potrebbe andare oltre i 67 anni

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Il divieto di cumulare i redditi da pensione con quelli da lavoro nasce, nell’ultimo periodo, con la Quota 100. Non si può lavorare se non con forme di lavoro autonomo occasionale nel limite dei 5.000 euro l’anno. E anche se appare un limite abbastanza blando, in alcuni casi può diventare anche molto pesante. Perché di molte cose, al momento del pensionamento, non si tiene conto. Ma quello di cui non tutti tengono conto è che con la pensione Quota 100, 102 e 103 il divieto potrebbe andare anche oltre i 67 anni.

L’eredità della Quota 100

Il divieto di cumulo tra reddito da lavoro con quelli da pensione nelle nuove misure è stato introdotto dal Decreto 4/2019 che ha previsto la pensione con la Quota 100. La misura che dal 1° gennaio 2022 ha preso il posto della Quota 100, la Quota 102, nasce da una modifica della misura precedente. E quindi ne mantiene vincoli e paletti. Cambiando solo i requisiti di accesso.

E, quindi, si trascina dietro anche il divieto di cumulo tra redditi da lavoro e quelli da pensione. Lo stesso accade con la Quota 103, che nasce da una modifica della Quota 102. E, di fatto, anche con la nuova misura il divieto di cumulo è contemplato.

Quello che erroneamente si crede

Erroneamente si dà per scontato che tale divieto venga meno al compimento dei 67 anni. E se oggi è realmente così, con il passare degli anni questa certezza potrebbe venir meno. Ed il tempo del divieto potrebbe allungarsi. E la cosa è da valutarsi.

Perché, se con la Quota 100 era di 5 anni massimo e con la Quota 102 si mettevano in conto un massimo di 3 anni, ora con la Quota 103 si dovranno considerare di nuovo un massimo di 5 anni. Che però potrebbero diventare di più per un semplice motivo: l’adeguamento dell’età pensionabile alla speranza di vita.

Con la pensione Quota 100, 102 e 103 il divieto di cumulare i redditi potrebbe non essere solo fino a 67 anni

Bisogna specificare, infatti, che la normativa non parla di compimento dei 67 anni, ma di compimento dell’età richiesta per l’accesso alla pensione di vecchiaia. L’ultimo adeguamento non è stato attuato e non lo sarà neanche il prossimo, e su questo siamo tutti d’accordo. Ma sicuramente quello successivo sortirà i suoi effetti. E porterà la pensione di vecchiaia ben oltre i 67 anni.

A quel punto il divieto di cumulo sarà vincolato all’età di accesso della pensione di vecchiaia. E la cosa riguarda soprattutto chi sceglie nel 2023 la Quota 103 per pensionarsi. Perché deve mettere in conto che nei 5 anni successivi l’età pensionabile potrebbe salire. E con essa anche il periodo in cui è vietato cumulare i redditi da lavoro con quelli di pensione.

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