Con APE sociale pensione anticipata a 63 anni: la domanda fino al 1°giugno 2020

pensione

Posso andare in pensione prima facendo leva sull’opportunità di una pensione anticipata a 63 anni con APE sociale? I termini per la presentazione della domanda sono slittati al 1° giugno prossimo per cui si ha modo e tempo di afferrare tale possibilità. Fino a poco fa la domanda per l’APE sociale presentava quale scadenza il 20 marzo 2020.  Il dipanarsi di circostanze ed eventi contrari a seguito dell’epidemia ha indotto l’INPS ad una proroga.

La proroga delle domande di pensionamento

Nella circolare dell’INPS n. 50 del 4 aprile 2020 compare l’elenco aggiornato delle scadenze che godono di una proroga. Alla notizia secondo cui con APE sociale pensione anticipata a 63 anni: la domanda fino al 1° giugno 2020 si aggiungono quelle di altre proroghe.

In proroga al 1° giugno le richieste per l’assegno ordinario di invalidità, per il lavoratore precoce con scadenza il 1° marzo 2020. Parimenti per il lavoratore nel settore dell’editoria e per quello soggetto a prestazione d’opera usuranti che necessitano dell’anticipata sospensione lavorativa.

Con APE sociale pensione anticipata a 63 anni: la domanda fino al 1° giugno 2020

Innumerevoli sono i contribuenti italiani desiderosi di concludere in modo permanente la parabola della propria esperienza lavorativa. Legittima l’aspirazione tanto di chi non gode di uno stato di benessere psicofisico, quanto di chi intende dedicarsi ad attività che ha dovuto rimandare.

Per ricevere l’assegno pensionistico con l’APE sociale occorre possedere alcuni peculiari requisiti perché si tratta di una pensione anticipata. In quanto tale l’APE sociale è destinata esclusivamente ad alcune categorie di lavoratori che devono aver compiuto 63 anni di età. I richiedenti l’anticipazione del trattamento pensionistico non devono inoltre risultare già percettori della pensione diretta e avere 30 o 36 anni di contributi.

La pensione anticipata costituisce una sorta di ponte perché stende fili di aggancio con quella di vecchiaia che si percepirà col trascorrere degli anni. Agevola la fascia di popolazione più debole cui appartengono disoccupati, lavoratori disabili o invalidi, caregiver o lavoratori che svolgono impieghi gravosi secondo la legge 232/2016.

Consigliati per te