Comunicazione a confronto, Salvini fallisce al confine polacco mentre la Meloni trionfa negli States

Salvini e Meloni

Uno scivolone comunicativo da parte di una persona dalla memoria corta. Ma la gente non dimentica e, in condizioni di sofferenza estrema, ti presenta il conto. Matteo Salvini com’è risaputo, si è recato nei giorni scorsi al confine con la zona di conflitto in segno di pace. Addirittura si dice negli ultimi tempi si sarebbe affidato ad una società di comunicazione utile a coadiuvarlo in scelte e strategie comunicative. Il risultato della “missione di pace” è stato fallimentare. Perché prima di agire in controtendenza col passato, bisognerebbe cancellare il passato o comunicare a chiare lettere ai cittadini che sul conto di una persona (Putin), l’idea è cambiata. Sempre che sia così! Un mea culpa, da un punto di vista comunicativo vale più di un viaggio fino al confine. La gente vuole la verità.

Scheletri nell’armadio

Così i cittadini stremati dai bombardamenti hanno ricordato a Matteo Salvini che qualche anno fa indossava la felpa con il volto dello zar. Vogliamo pensare bene e siamo convinti che sul conto dell’amico Putin, Matteo Salvini abbia cambiato realmente idea. Solo che non lo ha detto. Cita il Papa, la Santa Sede ma non si capisce se “ci fa o ci è”. Se sia realmente un cattolico, se si sia convertito nel giro di poche settimane e non ce ne siamo accorti. O se utilizza i messaggi cattolici per conquistare consenso. In quest’ultimo caso però potrebbe incappare in un altro errore comunicativo. Il secondo dopo il viaggio in Polonia.

I cittadini sono acuti, scrutano a fondo anche se sembrano tonti e ignoranti. Non puoi permetterti delle affermazioni se queste non le incarni fino all’osso. È un po’ come quando dici ai bambini di non litigare con gli amichetti di banco però tu sei in lite col vicino. E il bambino te lo ricorda.

Comunicazione a confronto, Salvini fallisce al confine polacco mentre la Meloni trionfa negli States

Mettiamo a confronto invece Matteo con la Meloni. Il confronto è tutto nostro perché in fondo di recente la Meloni avrebbe detto che chi fa del bene non è mai da giudicare. Il riferimento è alle polemiche e alla porta in faccia ricevuta dal leader del Carroccio oltralpe. Il nostro confronto è solo sul piano comunicativo e non prende parte né per l’uno né per l’altro.

Veniamo a noi. La Meloni fa l’esatto contrario di Matteo Salvini. Dice e fa ciò che pensa. E poiché ha capito che questo aspetto piace molto alla gente, ci punta sopra. Se cambia idea lo dice e ha dalla sua l’astuzia di una donna che comunque ha avuto la costanza di prestar fede ad un partito e a dei principi.

La CPAC di Orlando

La donna atlantista è andata negli States ed è stato standing ovation. Ha partecipato alla CPAC di Orlando che è il convegno dei conservatori americani. In un inglese impeccabile, risoluta ed entusiasta ha parlato con disinvoltura dinanzi a circa 4.000 persone. Per capire la portata, al meeting sono intervenuti tra gli altri il Governatore della Florida e Mike Pompeo, ex segretario di Stato di Trump. Giorgia ha parlato delle radici cristiane, dei valori della famiglia tradizionale. Della legittimità che «arriva dalle piazze e dal popolo». Senza risparmiare Biden che, ha detto, «ha sbagliato a ritirarsi dall’Afghanistan». Ed è piaciuta molto. Ha mostrato con il suo gesto di essere fedele a ciò che afferma e cioè della sua posizione atlantista. E i Repubblicani sono con lei al punto che vedrebbero di buon occhio una donna come lei a capo del Governo. Ma questa è un’ambizione troppo grossa.

L’analisi si presta ad una comunicazione a confronto, Salvini fallisce al confine polacco mentre, invece, la Meloni trionfa negli States. E pian pianino anche nei sondaggi.

Consigliati per te