Comprare oro può essere una alternativa ai bassi rendimenti in titoli di Stato?

oro

Un tempo, nel nostro Paese, l’acquisto dell’oro per investimento era soggetto all’imposta sul valore aggiunto (IVA) e per questo motivo non era agevolato la sua compravendita come impiego finanziario, dato che per avere un guadagno netto, questo doveva essere superiore all’aliquota ordinaria applicata sul primo acquisto di metallo.

Oggi, per fortuna, non è più così, dato che l’acquisto di oro per investimento è esente da IVA. Comprare oro può essere una alternativa ai bassi rendimenti in titoli di Stato?

Oro per investimento esente da IVA

Quindi in questo caso non viene applicata l’aliquota ordinaria del 22%.

La rivoluzione è avvenuta con la Legge n.7 del 17/01/2000 che all’art. 1 definisce: investimento in oro tutte le placche o lingotti superiori ad un grammo comprese le monete coniate dopo l’ottocento purché abbiamo e hanno ancora un valore legale nel paese di conio.

Da questo tipo d’investimento deve essere escluso tutto l’oro di gioielleria o quello per uso industriale.

La sua purezza deve essere garantita ed essere superiore a 995 millesimi solo per i lingotti.

Questa opportunità in esenzione IVA è limitata al solo acquisto presso gli operatori professionali in oro iscritti presso la Banca d’Italia. Questi operatori soggetti a numerosi vincoli e obblighi amministrativi dettati dalla Banca Centrale, possono essere solo S.r.l. o S.p.A.

A questi operatori e solo a questi ci possiamo rivolgere per investimenti nel biondo metallo.

L’oro è tassato in Italia?

Gli acquisti di oro presso gli operatori professionali sono esenti dall’IVA e questo permette di poter agevolare tale investimento.

La tassazione avviene al momento della cessione come una qualsiasi attività finanziaria, essa produrrà plusvalenze o minusvalenze.

L’operazione sarà tassata sulla plusvalenza tra il prezzo di acquisto e il prezzo di vendita con l’imposta sostitutiva del 26% come qualunque altro investimento finanziario.

Quindi dovremo sempre conservare tutti documenti relativi ai vari acquisti.

In assenza di documenti di acquisto la cessione sarà tassata su una base imponibile pari al 25% del corrispettivo di cessione e su questo importo si dovrà calcolare l’imposta al 26% da versare.

Formalità fiscali

Le plusvalenze dovranno essere indicate nella dichiarazione fiscale dell’anno di cessione (principio di cassa) nel quadro RT sezione II “plusvalenze di natura finanziaria” del modello unico.

Le minusvalenze sono anch’esse deducibili sempre in base al TUIR DPR 917/86.

Le minusvalenze legate agli investimenti in oro come quelle finanziarie devono essere compensate entro 4 anni altrimenti sono perse per sempre.

Ricordiamo che eventuali vendite e/o acquisti del nobile metallo fuori dall’Europa potrebbero essere soggette al pagamento dell’IVA.

Un vantaggio non indifferente è quello che tale investimento non essendo collegato ad un c/c bancario o dossier titoli non è soggetto all’imposta di bollo.

Questo tipo di impieghi potrebbe essere una utile alternativa a quello di tipo finanziario in titoli di Stato, visti gli attuali rendimenti. E per questo motivo comprare oro può essere una alternativa ai bassi rendimenti in titoli di Stato.

I nonni potrebbero acquistare per i loro nipoti 10 grammi di oro puro al posto dei vecchi libretti postali.

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