Comprare BTP Italia o Bund tedeschi? Quale conviene di più?
Qualcuno in Europa ritiene che i titoli del debito Italia non sono più da comprare, secondo alcuni analisti tedeschi sono stati definitivi addirittura “ spazzatura” ( in tedesco Junk).
Analizziamo due titoli e vediamo le differenze, per l’investitore privato.
BPT decennale Italia, Decennale Tedesco ( titoli equivalenti)
Rendimenti BPT Italia 1,90% – Bund Tedesco – 0, 556% ( rendimento negativo)
Tasso Inflazione Italia media 2019 ( fonte : Inflation.UE) 0,61%
Tasso Inflazione Germania media 2019 ( fonte : Inflation.UE) 1,45%
Inflazione media europea 1,20%
I differenziali dei rendimenti dovrebbero rappresentare i rispettivi differenziali di inflazione.
Ma non è così?!
Il BPT della Germania a fronte di una inflazione costante rende un tasso reale annuo di rendimento del – 2,006% ( rendimento negativo). Se l’inflazione rimane costante per tutto il periodo dopo 10 anni il valore del BTP della Germania avrà un potere di acquisto ridotto del 20%. Una perdita consistente.
Personalmente non mi sembra un prestazione finanziaria molto interessante.
Il BPT Italia, sempre a fronte di una inflazione costante, avrà un tasso di rendimento reale annuo del 12,90%, non è molto ma almeno permette il recupero completo del tasso d’inflazione e una remunerazione accettabile.
Perché continuare a comprare BPT Italiani? Comprare BTP Italia o Bund tedeschi? Quale conviene di più?
Vediamo adesso le valutazioni ( rating) sul debito Italia – Germania della agenzia di rating più importanti a livello mondiale:
Nazione | S & Poor’s | Moody’s | Fitch | Dagong |
Italia | BBB | Baa3 | BBB- | BBB- |
Germania | AAA | Aaa | AAA | AA+ |
Il rating rappresenta il rischio finanziario Paese.
Quello della Germania è ai livelli più alti, quello dell’Italia, per un paese della UE, è molto basso.
Il rating serve per i grandi istituti di investimento, influenza in maniera minore le scelte dei privati.
Gli Italiani guardano al rating quando comprano BPT Italia?
Sicuramente no! Ma i grandi investitori stranieri, sì.
Il 16 marzo 2020 abbiamo notato per un solo giorno, un vero panic selling sui titoli del debito pubblico italiano, soprattutto da parte di investitori esteri.
Cosa può spaventare i grandi investitori stranieri?
Che l’Italia non paghi più l’interesse sul debito, non penso.
La loro paura è più immediata. L’Italia potrebbe prolungare la scadenza media del titolo in caso di default.
Per esemplificare come ha fatto l’Argentina anni fa.
A causa di questo “terrore” i grandi investitori tendono ad ogni piccola avvisaglia di crisi a vendere grosse quantità di BPT Italia per “ non restare intrappolati”.
Il risparmiatore italiano non ha questa frenesia, nella remota eventualità che un titolo fosse prolungato continuerà a riscuotere gli interessi come flusso cedolare.
Il debito pubblico italiano è sostenibile?
Certamente, tutte le cedole sono state pagate e i rimborsi sono avvenuti alle scadenze naturali senza nessun problema.
Il bilancio dell’Italia ha numerose possibilità di poter superare la momentanea situazione di emergenza.
Molto spesso le valutazioni della grandi società di rating che operano in maniera fredda e tecnicistica su dati macroeconomici non possono considerare fattori legati alla psicologia del singolo investitore.
Quindi il consiglio, ancora una volta, è il seguente, agli italiani di comprare BPT Italia e ai tedeschi di comprare BPT della Germania con rendimenti negativi, in attesa che anche loro si stanchino di ricevere alla scadenza importi inferiori a quelli investiti all’inizio.
La Commissione Europea in sede di proposta di variazione di alcune regole del MES ha dichiarato che il debito pubblico di tutti gli Stati membri è sostenibile fino al 2030.
Quindi sostenibilità del debito pubblico per i prossimi 10 anni.