Come viene valutata l’Italia dalle agenzie di rating

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Recentemente si è tornati a parlare di rating per quanto riguarda il nostro paese. Ma come viene valutata l’Italia dalle agenzie di rating?

Cosa sono 

Prima di tutto cerchiamo di capire cosa sono le agenzie di rating. Si tratta di società internazionali che sulla base di alcuni parametri, giudicano l’affidabilità e la solvibilità, su breve, medio e lungo termine, di alcuni elementi dell’economia delle nazioni come anche di alcune aziende. In questo caso del debito italiano, cioè delle obbligazioni emesse dallo stato. Si tratta, in estrema sintesi, di un giudizio sulla qualità di prodotti finanziari.

Quali sono?

Ma quali sono le agenzie di rating? Tra le più importanti ci sono Moody’s, S&P e Fitch che occupano la stragrande maggioranza del mercato del rating. Un mercato che, in considerazione di tutte le agenzie riconosciute a livello internazionale, conta circa una quarantina di soggetti. Il loro punto di forza è l’autorevolezza dei giudizi. Infatti alcuni fondi pensione, come anche recentemente la Bce all’interno del suo Quantitative Easing, legava l’acquisto o meno di titoli di stato alla presenza di un rating positivo da parte delle quattro maggiori agenzie di rating. Infatti oltre alle già citate Moody’s, S&P e Fitch, si aggiunge la meno nota Dbrs che all’Italia ha assegnato un rating BBB.

Come viene valutata l’Italia dalle agenzie di rating

Ma al di là dei dati tecnici, come viene valutata l’Italia dalle agenzie di rating? Venerdì scorso, l’agenzia di rating Fitch ha confermato il suo giudizio BBB con outlook negativo per la nazione italiana. L’outlook, cioè le prospettive di medio termine, sono negative a causa della zavorra rappresentata dal debito pubblico e da un’economia che è ancora in difficoltà. Non aiuta un altro fattore negativo, l’incertezza politica.

I rating delle agenzie sull’Italia

Lontani i tempi in cui, era il 1994, Fitch assegnava all’Italia un rating “AA”. I rating delle agenzie sull’Italia oggi sono molto differenti. Anni addietro, per la precisione nel 1986, Moody’s arrivava addirittura ad assegnare al debito pubblico italiano una tripla A, cioè il massimo. Oggi, invece, non va oltre il “Baa3”. Standard & Poor’s nel 1988 vedeva per Roma un rating pari ad “Aa+” mentre oggi il voto è pari a “BBB”

 

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