Come spendere i soldi in contanti ed evitare i controlli del Fisco

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Chiunque vorrebbe evitare di subire controlli da parte del Fisco e spesso non sa come spendere i soldi in contanti e quali rischi corre. Il possesso di denaro in contante potrebbe favorire l’insorgenza di interrogativi cui è necessario fornire risposte chiare per scongiurare l’innesco di accertamenti fiscali. I pagamenti in contanti sono consenti e possono ritenersi tutti leciti? Vi sono acquisti per cui corre l’obbligo di pagamenti tracciati?

Sono penalmente perseguibile nella misura in cui tento di liberarmi di contanti di cui dispongo? Esistono stratagemmi legali che suggeriscano come spendere i soldi in contanti ed evitare i controlli del Fisco? Le domande che i contribuenti si pongono nascono dal legittimo timore di incappare in sanzioni penali e pecuniarie. Ciò perché le più recenti disposizioni governative hanno dichiarato guerra tanto all’evasione fiscale quanto al riciclaggio di denaro sporco che proviene dalla criminalità organizzata.

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Le verifiche fiscali

Conviene ricordare che gli accertamenti fiscali scattano allorquando l’Agenzia delle Entrate riscontra irregolarità, omissioni e difformità nella dichiarazione dei redditi. Nello specifico, allertano le verifiche fiscali le discrepanze fra l’ammontare del reddito complessivo e il tenore di vita, ovvero la capacità di acquisto del contribuente. Chi entra in possesso di denaro in contante e teme di scivolare in comportamenti fraudolenti può adottare alcune strategie legali per  evitare l’attenzione del Fisco.

Come spendere i soldi in contanti ed evitare i controlli del Fisco

Anzitutto si raccomanda di non effettuare versamenti di contanti sul conto corrente e di non farsi rilasciare fatture mendaci. Si consiglia inoltre di non acquistare oggetti di lusso quali automobili e gioielli perché gli accertamenti fiscali divengono scontati in presenza di alcune spese. Strumenti sofisticati quali redditometro e anagrafe tributaria consentono all’Autorità fiscale di individuare le discordanze tra reddito percepito e spese.

Tutto ciò che non confluisce nella dichiarazione della condizione reddituale che bisogna presentare può non essere tracciato dal Fisco. Si tratta di importi modesti che non devono superare la soglia di 2000 euro, secondo quanto la Legge di Bilancio 2020 ha statuito. I soldi in contanti potranno pertanto tornare utili al pagamento della spesa quotidiana perché gli scontrini, diversamente dalle fatture, non raggiungono il Fisco. Parimenti dicasi per l’acquisto di capi di vestiario, scarpe, abbonamenti di vario tipo, libri, biglietti teatrali. Il pagamento in contanti potrà servire per gite fuori porta, ristoranti, rifornimento di gasolio e quant’altro non richieda l’obbligo di emettere fattura.

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