Come smettere di procrastinare

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Procrastinare significa rimandare, rinviare a un altro momento compiti che dovremmo portare a termine o decisioni da prendere. La procrastinazione può essere strettamente legata ad attività specifiche, o generalizzata in vari aspetti della vita. Per qualcuno è un fenomeno circoscritto e saltuario, ma per altri si trasforma in un blocco totale della propria evoluzione personale o professionale.
Parliamo di un impedimento che ha dell’irrazionale, non del sopraggiungere di una forza maggiore. Perché è talmente ovvio che se inizi hai un’alta probabilità di finire. Se non inizi, invece… Eppure a volte scegliamo di non agire per paura del fallimento.

È giusto chiedersi come smettere di procrastinare, perché non significa scegliere un’esistenza fatta solo di rigore e senza divertimento. È in realtà un modo per vivere a pieno sviluppando le nostre potenzialità e cogliendo le occasioni per essere felici.

Servono consapevolezza e azione

Come smettere di procrastinare?  Quando ti sorprendi a rimandare, o a perdere tempo quando una scadenza si avvicina, chiediti cosa stai facendo e perché. Prendere consapevolezza di ciò che ci accade è indispensabile per cambiare rotta.

La seconda cosa da fare è agire. Cominciare subito, basta una piccola cosa, ma l’inizio è la parte più difficile. È un salto nel vuoto, è il momento di maggiore sforzo, ma l’azione compiuta sbloccherà le energie che alimenteranno le azioni successive. Facciamolo anche se abbiamo paura, svogliatamente, sentendoci impreparati, ma cominciamo. Di solito quando procrastiniamo sovrastimiamo i problemi. È la paura dell’ignoto. Una volta rotto il ghiaccio sarà tutta un’altra cosa. E almeno conosceremo quali sono davvero queste difficoltà e che soluzioni richiedono.

Affrontare una cosa alla volta

Pensiamo a quali sono le cose su cui tendiamo a procrastinare e chiediamoci se hanno qualcosa in comune. Così potremmo individuare una ragione sommersa su cui intervenire. Una paura, un trauma, o semplicemente una fonte di insoddisfazione. Se invece si tratta di una tendenza generalizzata, spesso la risposta è che stiamo cercando di fare troppe cose insieme. Magari non troppe in assoluto, ma eccessive per le nostre energie attuali. Siamo sopraffatti da troppi impulsi, troppa pressione, troppa confusione.

Addirittura potremmo essere alle prese con un esaurimento nervoso, ansia, stress o depressione. Va bene il multitasking, ma non per tutti e in ogni ambito della vita. E soprattutto quando ci si trova in stallo è bene concentrarsi su un passo alla volta. Portare a termine una cosa, anche piccola, è lo stimolo che può far scattare energia positiva e dare inizio a un circolo, stavolta, virtuoso.

Non essere oltremodo severi con sé stessi

Spesso la procrastinazione affligge i perfezionisti e chi non si perdona mai un difetto.

Quelli che se una cosa non la possono fare nel migliore dei modi possibili – e parliamo di livelli che sfiorano l’utopia – non la fanno. O cercano prima il momento perfetto, il delinearsi delle condizioni ritenute ideali. Portata all’eccesso questa tendenza, anziché portarci al successo, ci rende procrastinatori seriali e cronici. Ma siccome non si tratta di essere pigri, svogliati, o senza ambizioni, non ci sta bene, diventa estremamente frustrante. Con conseguenze negative sulla psiche e l’innesco di un circolo vizioso.

Ci sentiamo fallimentari e colpevoli, e questo senso di colpa diventa ancor più forte della spinta all’azione. Ci paralizza e, oltre alle paure o le criticità che ci hanno portato in primo luogo in questa situazione, aggiunge sfiducia, delusione e odio verso sé stessi. Volersi migliorare non deve portare a sottovalutarsi ed umiliarsi. Come smettere di procrastinare? Dando valore agli obiettivi senza fustigarci per non averli ancora raggiunti, altrimenti uno spirito di rinuncia si impossesserà di noi. La parola “ormai” non ci piace. Cerchiamo di trarre soddisfazione da ogni piccola conquista, e lo sforzo quotidiano verso l’obiettivo sarà alimentato dalla motivazione.

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