Come si può evitare di pagare l’imposta di successione

tassa di successione

Uno dei problemi che ci potremmo porre, soprattutto al momento dell’apertura dell’eredità, è come si può evitare di pagare l’imposta di successione.  Però, per addivenire alla soluzione del quesito, bisogna comprendere come funzionano le imposte di successione e quelle di donazione. Anzitutto, si può dire che, è possibile evitare la dichiarazione di successione e il relativo pagamento delle tasse, in caso di precedente donazione. Cioè, se il defunto si era già spogliato di tutti i suoi beni in precedenza, con il predetto atto inter vivos. A questo punto, vediamo se il “gioco vale la candela” e cioè se le imposte sulla donazione sono inferiori di quelle di successione. In proposito, occorre chiarire che lo Stato, per evitare fenomeni elusivi, ha disposto che le stesse funzionino proprio nello stesso modo delle prime.

Quindi, abbiamo le stesse aliquote, le stesse franchigie e gli stessi adempimenti burocratici da effettuare. Inoltre, sia nel caso di donazione che di successione, bisogna versare anche l’imposta catastale e di registro, quando abbiano ad oggetto passaggi di proprietà di beni immobili. In altri termini, applicando la medesima tassazione a tutti i passaggi di proprietà, sia inter vivos che mortis causa, l’erario ha voluto arginare l’elusione delle tasse.

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Vantaggio della donazione

Tuttavia, alla domanda: “come si può evitare di pagare l’imposta di successione?”, si può fornire una risposta mediana, evidenziando taluni vantaggi offerti dalla donazione. Uno di essi, consiste nel fatto che le imposte vengono calcolate sul valore del bene al momento della donazione. Invece, in caso di successione, varrà il valore del bene al momento del passaggio di proprietà. Sicchè, capita spesso che gli immobili, nel tempo, aumentino di valore, con la conseguenza che l’imposta sarà più elevata. Inoltre, altro aspetto positivo della donazione è che sussiste un vantaggio fiscale in caso di donazione con riserva di usufrutto. Ciò accade quando il donante si riserva l’usufrutto a vita del bene che intende donare.

Al donatario, invece, spetterà, la nuda proprietà dei beni donati. In tal caso, il risparmio sta nel fatto che le imposte si pagano solo sul valore della nuda proprietà e sono inferiori. Infine, altro vantaggio fiscale consiste nel fatto che il valore degli immobili è calcolato sull’attuale valore catastale, senza possibilità di rivalutazione.

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