Come si fa a non piangere quando si affettano le cipolle

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Vademecum su come si fa a non piangere quando si affettano le cipolle.

Che fossimo “gementi e piangenti in questa valle di lacrime” ne eravamo già al corrente, dai tempi del catechismo. Ma che oltre alla penitenza terrena, si dovesse pure scoppiare in lacrime dinnanzi ad una cipolla, forse nessuno si era preso la briga di preannunciarlo. E così sarà capitato, più o meno a tutti, di ritrovarsi in preda alla commozione davanti ad un tagliere da cucina. E per di più, senza chissà quali tempeste emotive in corso. Vediamo quindi di capire come si fa a non piangere quando si affettano le cipolle.

A cosa si deve la lacrimazione

Questo fastidioso inconveniente è dovuto al rilascio di un particolare enzima che trasforma alcune sostanze della cipolla in acido. La conseguenza ulteriore è lo sprigionarsi di un “gas” particolarmente irritante per le terminazioni nervose dell’occhio umano. Da qui, l’impulso si trasmette alle ghiandole lacrimali che, proprio per lavare via l’irritazione, cominciano a secernere le lacrime.

Le tecniche più sperimentate e di successo

Evitando le “leggende metropolitane” che vedrebbero alcuni inforcare gli occhiali, prima di scendere a patti con la cipolla, vediamo di seguire il buon senso delle donne di casa. La tecnica che riscuote più successo consiste nello sbucciare le cipolle, tagliarle a metà e metterle subito in ammollo in acqua fredda, per una quindicina di minuti circa. Questo escamotage servirebbe a ridurre la velocità di reazione del “piagnucoloso” enzima.

Altri prediligono invece la procedura di passare, più e più volte, la lama del coltello sotto l’acqua corrente, durante la fase dell’affettatura della cipolla. Ma qui il consiglio è di non fare uso di coltelli a lama seghettata. La suddetta lama sarebbe infatti colpevole di frantumare, ancora di più, le cellule della cipolla. C’è poi chi si rende autore di un tentato congelamento della cipolla sbucciata. Basterebbe cioè mettere al freddo e al gelo del freezer la cipolla, per una decina di minuti, per debellare il molesto effetto agli occhi. Penitenti sì, ma almeno senza più lacrime di coccodrillo in cucina.

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