Come si fa a investire i propri risparmi nei sistemi di crowfunding

crowfunding

Crowfunding è una parola che circola molto negli ambienti immobiliari e finanziari, ma sono pochi quelli che ne sanno abbastanza. Si chiama crowfunding un sistema organizzato di raccolta fondi dal pubblico. Esistono varie piattaforme web che permettono a privati, imprese e associazioni di pubblicare il loro progetto. Dando così la possibilità a chiunque di finanziarlo con una somma che può ammontare anche a pochi euro. Il crowfunding è ormai declinato in varie direzioni.

Scopriamo come si fa a investire i propri risparmi nei sistemi di crowfunding. E quali sono le tipologie più convenienti e a chi sono adatte, con l’aiuto degli Esperti di Risparmio e Famiglia di ProiezionidiBorsa.

Il crowfunding che si moltiplica e si diversifica

Come si fa a investire i propri risparmi nei sistemi di crowfunding. Il reward crowfunding è adatto per le nuove tecnologie e iniziative culturali (pubblicazione di libri, produzione di film e di musica).

Chiede un contributo e dà in cambio una ricompensa non monetaria: un ringraziamento, un gadget, a volte lo stesso prodotto o spettacolo in anteprima. Il donation crowfunding, invece, non prevede ricompense. Questa direzione è quella tipica delle organizzazioni no profit per chiedere un sostegno alla propria causa.

Il lending crowfunding preferito dalle aziende

Il lending crowfunding (detto anche debt crowfunding) è praticato dalle aziende che di fatto chiedono un prestito e si impegnano a restituire la somma con interessi. Invece di rivolgersi a una banca tradizionale, preferiscono ricevere somme da tante fonti diverse.

Anche l’equity crowfunding è una forma molto praticata dalle start up e dalle PMI.  Ogni partecipante acquisisce una piccola quota dell’azienda e ne diventa socio.

Come funziona l’equity crowfunding

L’equity crowfunding, insomma, funziona un pò come Piazza Affari. La start up o la piccola azienda spiega il suo business plan e chiede il sostegno al pubblico.

Chi accetta di dare il suo contributo lo fa perché ritiene valido il progetto e perché vuole ottenere un profitto, un ritorno sul fronte finanziario. L’investitore che aderisce, anche con una piccola somma di denaro, entra nel capitale dell’azienda diventandone socio.

Per raccogliere capitali con questo sistema bisogna iscriversi però a una piattaforma autorizzata. E far parte di una categoria predefinita: start up, piccole e medie imprese tradizionali o innovative. Oppure essere organismi di investimento collettivo del risparmio.

Il 2019 è stato l’anno dei record a proposito di equity crowfunding. Perché l’Italia è stato uno tra i primi Paesi in Europa ad adottare una legislazione per regolamentarlo. L’equity crowfunding è sottoposto alla vigilanza europea e in Italia, alla vigilanza della Consob, che ha pubblicato un Regolamento nel 2013, aggiornandolo a più riprese negli ultimi anni.

Come si fa a investire i propri risparmi

I controlli sulle piattaforme sono molti. Ciascuna piattaforma deve avere una struttura abbastanza solida dal punto di vista amministrativo, gestionale e, ovviamente, anche tecnologico, per offrire determinati standard di sicurezza.

Bisogna fare in modo che gli investitori possano ricevere lo stesso trattamento e le stesse informazioni. I fondatori di ogni azienda sono sottoposti a controlli (sia da parte della Consob che della piattaforma) in materia di antiriciclaggio e circa l’assenza di precedenti penali.

Consigliati per te