Come si esce da una crisi di Governo

Presidente Mattarella

In queste travagliate ore di crisi istituzionale, ampie pletore di uomini politici, costituzionalisti e opinionisti di varia natura sono impegnati a decodificare la situazione.

È d’uopo osservare che in un tale contesto c’è in gioco la solidità dell’intero sistema politico del Paese. Dunque, dovrebbe esserci meno spazio per i singoli interessi di parte. Almeno in teoria.

In questa guida di ProiezionidiBorsa, senza alcuna pretesa di esaustività, cerchiamo di vedere come si esce da una crisi di Governo.

Rassegnazione delle dimissioni nelle mani del Capo dello Stato

In un sistema democratico, le Costituzioni e le riforme elettorali incoraggiano la formazione di coalizioni di diversi soggetti politici.

Può capitare, tuttavia, che a un certo momento del mandato di Governo, un gruppo parlamentare di maggioranza possa avere priorità politiche divergenti rispetto al resto dell’Esecutivo.

La conseguenza di questo malcontento può tradursi nel ritiro dell’appoggio al Governo in carica. Situazione che si è verificata proprio qualche giorno fa.

L’apertura della crisi di Governo, ufficialmente, ha luogo nel momento in cui il Presidente del Consiglio rassegna le dimissioni nelle mani del Capo dello Stato.

Il Presidente della Repubblica, garante dell’Unità Nazionale, è la massima carica dello Stato. Chiamata a presentare delle soluzioni per uscire dalla crisi.

Come si esce da una crisi di Governo: le opzioni a disposizione

Nella prassi della vita repubblicana, si è assistiti a numerose crisi di Governo. In poco più di 70 anni dalla nascita della Repubblica, ricordiamo che si sono avvicendati più di 65 Governi. Questo ci dà la misura di quanto sia difficile mantenere gli equilibri politico-istituzionali.

Se poi il Governo cade, il Presidente, tenendo conto delle geometrie politiche e dei numeri in Parlamento, propone le soluzioni per uscire dall’impasse. Cosa può fare allora il Presidente della Repubblica? Vediamo le principali opzioni a disposizione.

Governo tecnico. Il Presidente può dare l’incarico a una personalità di alto profilo, talvolta estranea al mondo dei partiti. È il caso di Mario Monti, nominato Presidente del Consiglio dei Ministri nel 2011. La nomina di Monti ha fatto da sfondo alla nomina di altre personalità tecniche. Prevalentemente provenienti dal mondo accademico.

Governo di Unità Nazionale. Attraverso le consultazioni effettuate con le massime cariche dello Stato e con le delegazioni dei gruppi parlamentari, il Presidente può incoraggiare le forze a unirsi.

Governo di Scopo. In questi casi una nuova nomina di Governo (anche allo stesso Premier uscente) è finalizzata all’approvazione di specifici provvedimenti. Di solito si tratta di leggi per approvare il bilancio. O per licenziare un nuovo sistema elettorale.

Reincarico al Presidente del Consiglio uscente. A fronte di una posizione indebolita dell’Esecutivo uscente, il Capo dello Stato può comunque decidere di confermare il Capo del Governo dimissionario. In questi casi il Governo può essere oggetto di cosiddetti rimpasti attraverso nuove forze politiche.

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