Come scoprire la Sardegna più selvaggia

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Come scoprire la Sardegna più selvaggia. Ci vorrebbero due vite per godersi tutte le innumerevoli sorprese che la Sardegna rivela a chi la percorre a piedi o in bicicletta, allontanandosi dai soliti percorsi e dalle solite spiagge. Si incontrano tracce di misteriosi abitatori, piccole basiliche altomedievali, gioielli di civiltà scomparse. Bisogna però ddentrarsi nell’Ogliastra, visitare le isolette dei gabbiani, scegliere i percorsi meno scontati. Ecco una piccola guida per godersi la Sardegna più selvaggia.

 Come scoprire la Sardegna più selvaggia

Partiamo con qualcosa di facile, in Costa Smeralda. La mezzaluna candida della spiaggia del Grande Pevero è il punto di partenza di un percorso selvaggio molto suggestivo. Si trova vicinissima a Porto Cervo, è lambita da un mare fantastico. Alle sue spalle si trova l’esclusivo Pevero Golf Club. Ma noi ci dirigiamo verso la spiaggia piccola e selvaggia del Piccolo Pevero e il sentiero Pevero Health Trail, lungo tredici chilometri. Come scoprire la Sardegna più selvaggia: a piedi o in mountain bike. Con questo itinerario si arriva al parco archeologico con nuraghi e tombe dei gitanti, antiche testimonianze della civiltà dei Sardi.

 Gita al canyon più profondo d’Europa

Spostiamoci ora nella zona di Dorgali, sulla statale orientale sarda. Partendo dalla cantoniera di Genna Silana, in un paio d’ore si arriva al canyon più profondo d’Europa, la Gola di Su Gorropu, una profonda frattura dovuta all’azione erosiva delle acque del Rio Flumineddu. Si resta impressionati dalle imponenti pareti di roccia e dai leggendari racconti che la riguardano. Si dice che, dal punto più stretto e più oscuro della gola, si vedano le stelle in pieno giorno.

Come scoprire la Sardegna più selvaggia

Si può farlo anche in sella a un asinello, scegliendo un trekking organizzato. La meta sono i tacchi d’Ogliastra, dei torrioni di pietra che affiorano dalla terra, come gigantesche dita puntate verso il cielo. Siamo in Sardegna o in Arizona? Il territorio selvaggio è punteggiato da greggi di pecore. Gli spazi sono immensi e la vita è lenta e naturale. Qui vivono molti ultracentenari, siamo in una delle cinque Blue Zone del mondo. Si visitano le località carsiche ricche di cavità, tra cui spicca per bellezza la grotta di Su Marmuri ad Ulassai.

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