Come scegliere le piadine confezionate: romagnole, integrali o all’olio?

piadina

Una guida per orientarsi su come scegliere le piadine confezionate: romagnole, integrali o all’olio?

Indipendentemente dal fatto che in noi scorra o no sangue romagnolo, il solo pensiero di avere tra le mani una piadina calda e farcita, fa già venire l’acquolina in bocca. Ma un conto è che la servano bella e pronta, mentre si è seduti al tavolo e un conto è che l’onere della scelta gravi su di noi. Ovvio che non c’è confronto tra la piadina cotta e mangiata rispetto a quella confezionata, ma una scorta di questi deliziosi dischi di pasta precotta, fanno sempre comodo. Specie nelle torride serate estive, dove il solo pensiero di stare ad accendere i fornelli fa venire “l’orticaria”. Ma esistono delle regole, di massima, su come scegliere le piadine confezionate: romagnole, integrali o all’olio?

Piadina romagnola I.G.P.

Per rispetto della tradizione, iniziamo questa carrellata dalla classica piadina romagnola IGP. Una ricetta che pure nel disciplinare contempla l’uso dello strutto e facoltativamente di agenti lievitanti. Per di più, anche il contenuto di sale è notevolmente superiore rispetto ad altre piadine. Se poi la confezione riporta il doppio marchio IGP e “Piadina Romagnola” vediamo di capire a cosa si fa espresso riferimento. Innanzi tutto, l’acronimo IGP sta per “Indicazione Geografica Protetta”, il che è garanzia di qualità superiore. Se poi dovesse comparire anche il marchio con su scritto “Piadina Romagnola” si dovrà dedurre che è stata prodotta nel “circuito” di Rimini, Forlì, Cesena, Ravenna e Bologna. Un prodotto questo magari più gustoso di altri, ma anche con un superiore apporto calorico.

Piadina integrale

Un prodotto che invece sarà in grado di contemperare gusto e linea è quello che va sotto il nome di piadina integrale. Ma attenzione a non cadere nel tranello della scritta frontale. Infatti un buon prodotto di piadina integrale, dovrebbe essere composto interamente da farina integrale di grano, o di altro cereale, tipo il farro. Lo “scherzetto” che invece alcuni produttori fanno è di spacciare per piadine integrali anche quelle che presentano un basso apporto di farine integrali. Ciò significherà che per la restante parte, la piadina conterrà farine raffinate. Ma ora che si sa, basterà non badare più di tanto alla scritta frontale ed andare a leggersi gli ingredienti e con un po’ di santa pazienza, si capirà chi bara da chi gioca a carte scoperte.

All’olio

Tra i prodotti che spesso si tende a guardare con interesse, ci sono le piadine che decantano l’uso di olio al posto dello strutto. Ma anche qui, attenzione a non lasciarsi ingannare, anche perché le piadine realizzate con olio di oliva hanno dei costi notevolmente superiori. Quindi se si è più patiti per l’olio, meglio sempre verificare, sul retro delle confezioni, la reale quantità di olio utilizzato. Non è infatti infrequente che la scritta sul fronte pubblicizzi una piadina in olio di  oliva e poi leggendo sul retro si faccia la scoperta che buona parte è olio magari di girasole. Due oli, due prezzi e due qualità a cui prestare attenzione, per evitare di pagare un prezzo non commisurato alla qualità offerta dal prodotto.

Consigliati per te