Come scaricare un costo dal reddito imponibile?

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Molti piccoli o grandi imprenditori magari non sanno quando e come scaricare un costo dal reddito imponibile. Così da pagare – legalmente – meno tasse (quello che in gergo tecnico si definisce: risparmio fiscale). Qualunque azienda infatti nel corso dei suoi esercizi sostiene decine e decine di costi per la sua ordinaria e straordinaria amministrazione. Il legislatore gli consente poi di portarsene alcuni in “deduzione” del suo fatturato netto pre-imposte. Ora, la domanda è: sono tutti deducibili, ossia (come spesso suol dirsi) sono tutti costi “scaricabili”? Assolutamente no. Cerchiamo quindi di fare luce sulla questione.

I requisiti minimi previsti dal legislatore

Lo “scaricare” un costo consente l’abbassamento dell’imponibile, ovvero della cifra su cui si applicano le aliquote di tassazione del reddito. E – in definitiva – il pagamento di una minore quota di tasse da pagare per l’esercizio in corso. In estrema sintesi le regole indispensabili da rispettare sono le seguenti: 1) l’inerenza; 2) l’imputazione al Conto Economico; 3) la competenza.

Il requisito dell’inerenza

Questo è il più importante dei tre. Che vuol dire “inerenza”? Significa che il costo che mi voglio scaricare deve essere inerente all’attività che io faccio. Ad esempio se io ha un’azienda tessile e produco magliette e compro un decespugliatore per il mio giardino di casa, ecco, questo acquisto non è inerente alla mia attività primaria. Per valutare l’inerenza si procede in questo modo. Il costo non lo si giudica in base allo scopo dell’azienda così come indicato nell’oggetto sociale, che di norma è di portata molto più vasta ed ampia dell’effettiva. Bensì sulla base dell’indice Ateco, che contraddistingue nello specifico l’operato aziendale.

L’imputazione al Conto Economico

Questo è il secondo requisito necessario. Che vuol dire? Che si può procedere a scaricare un costo solo se lo stesso è stato prima inserito (tramite contabilità aziendale) nel C.E. dell’impresa. E questo avviene solo se il costo scaturisce da una ricevuta o una fattura; una sorta di “prova”, in assenza della quale non è possibile l’operazione.

Terzo criterio: competenza

Qual è il 3° requisito su come scaricare un costo dal reddito imponibile? Quello della competenza. Che vuol dire? Significa che il costo che vogliamo scaricarci deve stato sostenuto nell’esercizio (dal 1° gennaio al 31 dicembre) in cui lo vogliamo dedurre. Questo deve avvenire indipendentemente da quando quello specifico costo viene speso o pagato. Ovviamente sussistono tutta una serie di deroghe fiscali al riguardo, come ad esempio nel caso della contabilità per cassa. In questo caso infatti si deducono soltanto i ricavi realmente conseguiti e le spese effettivamente sostenute.

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