Come rinnovare il reddito di cittadinanza per ricevere la ricarica di febbraio 2021 senza commettere errori

reddito di cittadinanza

Molti i contribuenti che sono alle prese con il rinnovo del reddito di cittadinanza dopo lo stop del mese di gennaio 2021. Infatti, la normativa prevede che, dopo 18 mesi di erogazione, il RdC si ferma per un mese e il contribuente deve fare domanda di rinnovo, ma solo dopo un mese di stop. Quindi, coloro che si sono fermati a gennaio, per ricevere la ricarica a febbraio devono presentare domanda. Vediamo come rinnovare il reddito di cittadinanza per ricevere la ricarica di febbraio 2021 senza commettere errori.

Dopo 18 mesi, bisogna fare domanda di rinnovo per il RdC

Coloro che nel mese di gennaio non hanno ricevuto la ricarica della carta di pagamento RdC, a febbraio devono presentare domanda di rinnovo per altre 18 mensilità. La domanda di rinnovo segue le stesse modalità della prima domanda, ed esattamente:

a) tramite il sito ufficiale dedicato al reddito di cittadinanza;

b) tramite il CAF;

c) tramite Poste Italiane;

d) tramite il sito INPS

Per il rinnovo, bisogna compilare il modulo SR180; inoltre, è richiesta la presentazione della nuova dichiarazione ISEE 2021 con scadenza 31 dicembre 2021.

Come rinnovare il reddito di cittadinanza per ricevere la ricarica di febbraio 2021 senza commettere errori

Il rinnovo non fa cambiare la carta del reddito di cittadinanza, infatti, l’accredito arriverà sulla carta già in possesso del richiedente che ha effettuato il rinnovo.

Per evitare errori che blocchino l’erogazione del beneficio, prima di fare domanda, bisogna aggiornare l’ISEE al 31 dicembre 2020. Inoltre, bisogna controllare se i requisiti e la composizione del nucleo familiare rispettino quelli richiesti, ed esattamente:

a) ISEE inferiore a 9.360 euro annui;

b) patrimonio immobiliare inferiore a 30mila euro;

c) patrimonio finanziario inferiore a 6mila euro;

d) un reddito familiare inferiore a 6mila euro, che dovrà essere moltiplicato per la scala di equivalenza. Questa soglia è elevata a 9.360 euro, quando il nucleo familiare risiede in un’abitazione in affitto.

Se i requisiti richiesti e il nucleo familiare sono gli stessi, i componenti percepiranno lo stesso importo.

Ricordiamo che l’importo non prelevato e non speso, sarà sottratto dalla mensilità accreditata nel mese successivo nel limite del 20%. Non si considerano in questa decurtazione gli importi ricevuti come arretrati.

Infatti, la normativa prevede una decurtazione della somme non spese nei sei mesi precedenti

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