Come ridurre il reddito legalmente e pagare meno tasse?

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Come sappiamo, le tasse vengono pagate in base ai proventi che il contribuente percepisce nell’anno fiscale di riferimento. Tuttavia, vi sono degli strumenti legali per ridurre la base imponibile su cui viene calcolata l’imposizione fiscale. Quindi, in questo saggio, ci chiederemo come possiamo ridurre il reddito legalmente e più specificamente l’IRPEF. Ebbene, vi sono due escamotage per ridurre la tassazione sulle persone fisiche, che reggono sulla  riduzione della base imponibile, attraverso le deduzioni e le detrazioni. Nella specie, le deduzioni sono oneri deducibili che il contribuente ha sostenuto durante il periodo di imposta. Esse, vanno sottratte al reddito imponibile sul quale verrà, calcolata l’IRPEF sulla scorta delle aliquote per scaglioni. Le detrazioni fiscali, invece, sono spese che il contribuente ha sostenuto nell’anno fiscale e che vengono detratte direttamente dall’IRPEF. Senonchè, riducendo queste due voci, l’effetto è quello di ridurre la base fiscale imponibile su cui viene calcolata la tassazione.

Come ridurre il reddito legalmente e pagare meno tasse? Come si fa nella pratica

Per capire, più nel dettaglio, come ridurre il reddito legalmente e pagare meno tasse, proseguiamo con dei chiarimenti. Occorre, come detto, anzitutto, massimizzare le deduzioni fiscali, quindi gli oneri deducibili. Senonchè, per fare un esempio, se il reddito imponibile del contribuente, è pari a 30.000 euro annui e questi ha sostenuto spese deducibili per un totale di 5.000 euro, l’IRPEF non verrà calcolata su 30.000 euro bensì su 25.000. Dunque, per dare contezza al presente discorso, vediamo quali sono le principali spese deducibili:

1) contributi previdenziali e assistenziali;

2) assegni periodici corrisposti all’ex coniuge;

3) contributi previdenziali per gli addetti ai servizi domestici e familiari;

4) contributi ed erogazioni a favore di istituzioni religiose;

5) spese mediche e di assistenza specifica per le persone con disabilità;

6) contributi versati ai fondi integrativi del Servizio Sanitario Nazionale;

7) contributi alle Ong riconosciute, che operano con i paesi in via di sviluppo;

8) erogazioni liberali a Onlus, enti universitari, di ricerca. In definitiva, il primo modo per ridurre il reddito legalmente è quello appena descritto, consistente nell’indirizzare la spesa verso gli oneri deducibili.

Questi ultimi, però, sono deducibili fino ad un importo massimo di 5.164,57 euro.

Il secondo metodo, in precedenza anticipato, consiste nel massimizzare le voci retributive esenti da tassazione e contribuzione previdenziale.

Ci sono, infatti, degli emolumenti erogati dal datore di lavoro al lavoratore su cui non si pagano le tasse. Essi, quindi, rappresentano un guadagno netto per il dipendente. In particolare, si tratta di:

1) indennità di trasferta in Italia, fuori dal proprio Comune, fino ad un massimo di 46,48 euro giornalieri;

2) indennità di trasferta all’estero, fino ad un massimo di 77,47 euro giornalieri;

3) buoni pasto, fino ad un massimo di 4 euro al giorno per i ticket cartacei e 8 euro al giorno per i ticket elettronici;

4) buoni spesa e buoni benzina fino ad un massimo di 258,23 all’anno.

In conclusione, attraverso i descritti escamotage, potremo riuscire a pagare meno tasse!

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