Come riconoscere se un capo è di buona qualità seguendo queste semplici indicazioni

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Gli esperti si sono già espressi su come sarà l’inverno 2021/2022 e noi non vorremmo di certo farci trovare impreparati. Al via, dunque, l’acquisto di maglioni, sciarpe e capi caldi per essere alla moda, ma anche comodi con il nostro abbigliamento.

Il made in Italy spesso lascia il posto a Brand molto più economici, ma di qualità nettamente inferiore e i nostri capi non durano solitamente più di una stagione. Se, però, vogliamo essere oculati negli acquisti ma comprare dei veri e propri affari, basterà conoscere queste semplici indicazioni per una guida all’acquisto vincente.

Come riconoscere se un capo è di buona qualità seguendo queste semplici indicazioni

Partiamo dal presupposto che ormai quasi tutti i capi in commercio sono composti in buona percentuale da poliestere. Il poliestere è una fibra sintetica, ossia quel tipo di fibra derivata dalla lavorazione del petrolio. La caratteristica di queste fibre è che non si stropicciano, sono resistenti e termoisolanti, per questo assorbono sì tutto il calore corporeo, ma nel caso dei tessuti estivi ci fanno sudare.

Altra cosa importante da puntualizzare è che vige una falsa credenza secondo cui i maglioni più caldi debbano necessariamente essere quei capi super pesanti e over size. Nulla di più falso! Ritrovarsi infagottati su strati di maglioni spessi e pesanti ci proteggerà dal freddo, ma ci farà somigliare inevitabilmente all’omino Michelin. Chi ha detto che per tenersi al caldo bisogna abbandonare il lato estetico?

La composizione dei maglioni di buona qualità

Vedremo adesso come riconoscere se un capo è di buona qualità e per farlo dovremmo leggere le etichette, seguendo queste semplici indicazioni. Nelle etichette, infatti, c’è scritta tutta la composizione dettagliata delle fibre di cui è fatto il nostro capo.

È bene tenere a mente che fibre artificiali e fibre sintetiche non sono la stessa cosa! Come già detto, le fibre sintetiche sono prodotte dalla lavorazione di petrolio, sono dunque in buona sostanza, plastica lavorata! Le fibre artificiali (cellulosa, viscosa, acetato, modal, lyocell), invece, sono ottenute da fibre naturali lavorate chimicamente. È dunque bene conoscere questa differenza e fare attenzione.

Oltre queste due categorie, esistono le fibre naturali. Queste sono lana (con le sue diverse tipologie: cachemire, merinos, angora, alpaca, mohair, lambswool, cammello, vicuna), poi la seta, il cotone e il lino.

La più grande differenza tra i tessuti naturali e sintetici è la traspirazione. Questi ultimi, come già detto, fanno sudare, trattengono l’umidità e creano un effetto serra sul corpo. In particolare, con quelli sintetici non è difficile che capiti anche di puzzare, nonostante igiene personale e deodoranti. Altra differenza da non sottovalutare è la loro durevolezza nel tempo, infatti le fibre sintetiche si sformano e rovinano più facilmente ed essendo molto pesanti, si sformano facilmente se appesi sulle grucce.

La lana

Un capo di ottima qualità, dunque, dovrebbe essere composto interamente da fibre naturali, quindi la lana per l’inverno. Inutile dire che le proprietà termoregolatrici e traspiranti sono eccezionali. Non facciamoci ingannare, però, anche la lana può essere di pessima qualità. E lo noteremo se dopo i lavaggi inizierà a fare tanti pallini, proprio perché le fibre sono corte e si spezzano.

Dunque, per una scelta più sicura, oltre al controllo sulla composizione, potremmo investire sul vintage, poiché alcuni maglioni, se trattati bene, durano davvero per sempre. Se invece vogliamo un buon metodo per lavare i maglioni di lana, ecco il metodo infallibile ed economico per averli sempre morbidissimi e profumatissimi.

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