Come riconoscere e gestire gli attacchi di panico

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Come riconoscere e gestire gli attacchi di panico?

Non è semplice riconoscere il manifestarsi degli attacchi di panico, ancor meno gestirne l’insorgenza soprattutto per chi non ha esperienza in campo. Prevenire o evitare gli attacchi di panico diventa complesso perché chi ne soffre attende con ansia il ripresentarsi della crisi. Il terrore di rivivere l’esperienza di disagio è talmente marcato che il soggetto matura la convinzione che sarà nuovamente raggiunto da un altro attacco.

Chi soffre di attacchi di panico li descrive come momenti di devastante impatto emotivo che ingenerano un ingiustificato terrore. Si arriva a temere e a provare paura nei riguardi di ciò che non costituisce affatto una minaccia alla propria incolumità. In altri termini, il soggetto avverte una paura spropositata in riferimento a qualcosa o ad un evento che non costituisce un pericolo. Ne consegue una reazione abnorme di fronte ad una situazione che non dovrebbe affatto suscitare timore o addirittura terrore.

Sintomatologia degli attacchi di panico

I sintomi più frequenti che si riscontrano nei soggetti che soffrono di attacchi di panico presentano un comune denominatore, ovvero una paura oltremodo intensa. Quest’ultima si manifesta con tachicardia, tremori, difficoltà respiratorie, nausea, improvvisa sudorazione, capogiri e rossore al volto.

Quelli appena elencati figurano fra i sintomi più comuni, ma per capire come riconoscere e gestire gli attacchi di panico conviene saperne di più. Accade talora che alcuni soggetti durante le crisi lamentino formicolii alle mani o ai piedi, altri un senso di oppressione al petto o scatti incontrollati.

La prima volta in cui il soggetto sperimenta un attacco di panico riporta una sensazione comune e riscontrata molto di frequente. Il senso di oppressione al petto viene facilmente scambiata per un infarto perché spesso accompagnato da tachicardia. Il battito cardiaco accelerato e l’improvvisa sudorazione o i brividi inducono a temere il peggio.

Secondo il Manuale Diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-V), si individua un attacco di panico in presenza di alcune condizioni fondamentali. Prima fra tutte la ricorrenza e l’improvviso manifestarsi del disturbo e l’insorgenza o meno di agorafobia. A ciò si aggiunga che gli attacchi di panico non devono presentare alcuna connessione con disturbi mentali o con l’assunzione di sostanze stupefacenti.

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