Come richiedere all’INPS più di 300 euro al mese per le madri in queste condizioni

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Negli ultimi anni l’Italia sta assistendo ad un aggravamento del problema della scarsa natalità. Infatti, il numero delle morti supera ormai da tempo quello delle nascite con un conseguente invecchiamento del Paese. Questo fenomeno comporta una serie di conseguenze economiche e sociali. Il numero di pensionati è destinato a salire a fronte di una riduzione degli occupati, rendendo insostenibile il sistema previdenziale. Inoltre, si rende sempre più necessaria l’immigrazione di nuovi italiani in grado di sopperire alla mancanza di forza lavoro.

Per cercare di invertire questa tendenza, da anni i Governi stanno cercando di incentivare le nuove nascite con provvedimenti ad hoc. Alcuni di essi mirano ad agevolare le nuove famiglie, mentre altri intendono sostenere i genitori in difficoltà economiche. Tra questi ultimi esiste un bonus dedicato alle madri non lavoratrici. In questo articolo analizzeremo proprio come richiedere all’INPS più di 300 euro al mese per le madri in queste condizioni.

L’assegno di maternità comunale

L’assegno di maternità comunale è un sussidio previsto dall’INPS a sostengo delle madri disoccupate. Si tratta di un beneficio alternativo ai trattamenti di maternità previsti per le lavoratrici. La maternità comunale supporta infatti le neomamme prive di occupazione con un assegno di 346,39 euro per cinque mensilità. Insomma, oltre 1.700 euro dall’INPS per le madri in queste condizioni di disoccupazione. Per richiedere l’incentivo, l’ISEE familiare non deve superare i 17.330,01 euro. L’assegno mensile è calcolato per ciascun figlio, in caso di parto gemellare infatti, l’importo sarà moltiplicato per il numero di neonati. Inoltre, l’incentivo riguarda sia le nascite che le adozioni e gli affidamenti preadottivi.

Come richiedere all’INPS più di 300 euro al mese per le madri in queste condizioni

Le interessate dovranno presentare richiesta dell’assegno di maternità al proprio Comune di residenza. La domanda andrà inviata entro sei mesi dalla data di nascita o di adozione utilizzando appositi modelli. Gli uffici dei singoli Comuni renderanno disponibile tale modulistica e si occuperanno di darne successiva comunicazione all’INPS. L’erogazione del bonus spetta infatti all’Ente previdenziale che disporrà un bonifico sul conto corrente indicato nella domanda. Oltre al sussidio pubblico, le neomamme possono anche contare su iniziative private. La Redazione di ProiezionidiBorsa ha recentemente illustrato come ottenere finanziamenti dedicati proprio alle donne con figli a carico.

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