Come provare le scarpe nei negozi durante la fase 2

Mai più ingannati da scarpe false seguendo questi semplici trucchi per riconoscere le contraffazioni

Dal 18 maggio anche i negozi di abbigliamento e calzature hanno riaperto i battenti. E come era immaginabile, le cose sono molto cambiate dai nostri ultimi ingressi prima del lockdown.

Per cui, vediamo di analizzare come provare le scarpe nei negozi durante la fase 2.

Tra sanificazione e regole: quali scenari per i clienti

Le notizie che si sono avvicendate riguardo ai tempi di tenuta del virus sui materiali inermi, ha imposto nuove regole di condotta. E così, anche i negozi di calzature hanno cambiato registro. Si è quindi dovuto dire addio alla prassi del calzino usa e getta, prima tanto in voga. Mentre hanno fatto ingresso nuove procedure a prova di Covid-19. Vediamo quali!

Agli ingressi spesso è stato posizionata una torretta, deputata a svolgere un’attività di sanificazione a vapore. Una volta varcata questa soglia, la prima accoglienza è fatta di guanti in plastica monouso e dosatori che erogano soluzioni disinfettanti. Da qui in poi, arriva il “bello”.

Come provare le scarpe nei negozi durante la fase 2

C’è infatti chi richiede di provare le scarpe, solo dopo aver prima “calzato” delle ulteriori buste plasticate. Questo al fine di evitare il contatto diretto tra le piante dei piedi e le calzature in vendita. Un vero e proprio rompicapo, specie se si è alle prese con gli acquisti per i più piccoli di casa.

In alcune realtà del nord Italia si e’ preferito optare per una “sanificazione” più intensiva. Quindi non solo prima della prova, ma anche dopo. Cioè sarà cura degli addetti presenti in negozio provvedere alla “sanificazione” delle calzature provate dal cliente e non acquistate. Sarà così garantita la massima igiene a tutte le calzature provate e ricollocate sugli espositori.

A corredo restano le regole valide in ogni esercizio. Vale a dire: ingressi contingentati, obbligo di indossare la mascherina, doppia pulizia quotidiana del negozio, anche dopo l’orario di chiusura. Necessario anche garantire il ricambio d’aria nei locali, con il divieto di far ricircolare l’aria tramite le bocchette dei condizionatori.

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