Come proteggere i propri investimenti e il portafoglio nei prossimi mesi dagli aumenti dell’inflazione?

Inflazione

L’inflazione c’è e si vede. Se non altro per la pressione che si registra sul fronte delle materie prime. Pressione che si è estesa anche alle industrie produttrici, comprese quelle alimentari. Di queste ore la notizia secondo cui inizierebbe a scarseggiare l’alluminio per la fabbricazione delle lattine. Una spia paradigmatica di una crisi che rischia di durare ancora molto tempo. Si tratta, come hanno sottolineato più volte gli esperti, di una situazione non convenzionale.

Infatti le industrie rischiano di dover rallentare, se non bloccare, la produzione. E questo accadrebbe non per il calo della richiesta, che invece è alta, ma per la difficoltà a reperire le materie prime. Ma l’inflazione porta con sé anche un altro problema: l’erosione sul fronte degli investimenti e della liquidità. Come proteggere i propri investimenti e il portafoglio nei prossimi mesi dagli aumenti dell’inflazione?

La prima cosa da fare è capire la natura di questa inflazione e, di conseguenza, le strategie che le Banche centrali potrebbero mettere in atto.  Da BlueBay Asset Management, ad esempio, ritengono che la FED possa iniziare ad annunciare eventuali aumenti dei tassi già alla fine di quest’anno. E dal momento che sono state proprio le politiche di stimolo delle Banche centrali a mantenere a galla i mercati nei momenti più difficili dell’ultima crisi arrivata con il Covid, la conseguenza di un annuncio del genere sarà senza dubbio una volatilità anche vistosa.

Come proteggere i propri investimenti e il portafoglio nei prossimi mesi dagli aumenti dell’inflazione?

Per quanto supportato da una ripresa dell’economia che dovrebbe essere favorita anche dalle misure di stimolo volute da FED e Congresso, lo scenario con il quale si avrà a che fare presenterà profili differenti. Per forza di cose, infatti, le dinamiche che hanno regolato il mondo del lavoro e della produzione, come anche quello dei consumi, sono cambiate. Con ogni probabilità la fiammata dei prezzi al consumo che si sta intravedendo, non resterà limitata agli Stati Uniti. Infatti alcune proiezioni, come quelle della University of Michigan, parlano di un 4,6% di inflazione in USA per il 2022, livello che dovrebbe attestarsi intorno al 3% sul lungo periodo. Per questo motivo sempre dagli analisti di BlueBay Asset Management arriva il consiglio di privilegiare, nel portafoglio investimenti, voci come le commodity e il debito emergente, solitamente favorite da un aumento dell’inflazione.

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