Come ottenere il premio alla nascita di 800 euro dall’INPS in caso di parto plurimo

nascita e intelligenza

Oltre al bonus bebè, le neo mamme possono accedere al cosiddetto “Premio alla nascita”, l’assegno ammonta ad euro 800 e la richiesta può essere inoltrata telematicamente.

Il premio alla nascita è un beneficio economico riconosciuto, su domanda, alle neo mamme una tantum.

Tale beneficio, soprattutto in un periodo di crisi come questo, è di notevole aiuto alle famiglie, considerando le spese necessarie per i bebè.  Si pensi, ad esempio, all’acquisto della culla, del passeggino, del sediolone auto ecc. Noi di ProiezionidiBorsa abbiamo approfondito come ottenere il premio alla nascita di 800 euro dall’INPS in caso di parto plurimo.

Quando i figli sono più di uno, le spese aumentano e anche il beneficio erogato

La futura mamma potrà richiedere il beneficio al compimento del settimo mese di gravidanza, o alla nascita o al momento dell’adozione o affidamento di un minore.

I requisiti sono:

  1. avere la residenza in Italia;
  2. avere la cittadinanza italiana o comunitaria;
  3. nei casi di cittadine non comunitarie, è necessario avere un permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo.

Quindi come ottenere il premio alla nascita di 800 euro dall’INPS in caso di parto plurimo? L’INPS con un recente messaggio, ha chiarito che, in caso di adozione o affidamenti plurimi, si può presentare anche un’unica domanda. Invece, in caso di parto plurimo, tale domanda si potrà presentare alternativamente:

  1. al settimo mese, e verrà liquidata una sola quota di 800 euro. Le altre quote per ogni figlio, saranno erogate a parto avvenuto;
  2. a parto avvenuto, con un’unica istanza, corredata dei codici fiscali di tutti i nati.

L’erogazione del beneficio, avverrà anche qualora, malauguratamente si verifichi un’interruzione della gravidanza, dopo l’invio della domanda, ovviamente si dovrà fornire documentazione idonea a provarla. L’auspicio è che gli italiani colgano tutte le opportunità di sostegno e non come descritto nello scorso articolo: reddito di cittadinanza erogato dall’INPS le opportunità di lavoro non colte

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