Come non perdere soldi con il coronavirus e l’economia in crisi

coronavirus

La situazione è seria, ormai conclamata da più fonti e da più fronti. Il coronavirus, la cui dimensione varia da circa 26 a 32 kilobasi sta avendo (almeno per ora) la forza di stravolgere in primis la normalità del nostro quotidiano, tipo lavorare, entrare/uscire di casa, andare al cinema, fare sport, stare con gli amici. Ma sta altresì mandando in tilt le economie nazionali, a ogni latitudine. I mercati finanziari dal canto loro non possono non riflettere questo stato di cose, e si adeguano come contesto come meglio sanno fare: ossia pigiando il tasto sell. Ma è possibile non perdere soldi con il coronavirus e l’economia in crisi?

Essere razionali sempre

Altrettanto palese è lo stato d’agitazione di molti cittadini alle prese con la gestione del loro portafoglio, essendo stati letteralmente colti di sobbalzo (e impreparati) a tale ondata di eventi. È allora essenziale saper mantenere la  calma ed imparare a riconoscere le cose per il loro giusto peso. Non tutto è a rischio, e non tutte le forme di impieghi possono e debbono essere trattati alla stessa stregua.

Le alternative

Allora come non perdere soldi con il coronavirus e l’economia in crisi? Vediamo qualcuna delle possibili alternative.

  • Per chi nutre un’avversione totale al rischio, il parcheggio della liquidità su un conto corrente può essere una prima valida opzione. Si è integralmente protetti fino ai €100.000 (o il doppio in caso di conto cointestato) ed al riparo di qualunque bail-in, ma di contro in genere non riconoscono alcun tasso d’interesse attivo.
  • Esistono poi i conti deposito: pur essendo dotati di Iban non vanno confusi coi conti correnti. Sono invece delle forme d’investimento per piccoli risparmiatori dove parcheggiare la propria liquidità a fronte di una remunerazione preventivamente concordata col proprio Istituto. In genere le variabili sono: la durata (e quindi il loro essere vincolati o no), gli importi delle giacenze, la presenza di eventuali promozioni.

Ulteriori possibilità

  • Etf monetari, ossia strumenti a gestione passiva che investono in un paniere di obbligazioni governative. Oppure corporate, in euro o in altre divise, high yeald o meno, etc. Qui in genere i costi di gestione sono molto più contenuti rispetto, ad esempio, a un fondo obbligazionario (ossia strumenti a gestione attiva).
  • Aumentando di una piccola tacca il livello di rischio troviamo le obbligazioni. Ad esempio le prossime emissioni governative nazionali non potranno non risentire dell’aumentato spread di questi giorni, percui tutti i rendimenti, a prescindere dalla specifica duration, saliranno.
  • Man mano che ci si allontana dallo stadio “rischio zero”, le possibili alternative aumentano considerevolmente. Ad esempio vi è il mercato degli immobili, che ha regole, caratteristiche e dinamiche tutte sue, e che magari approfondiremo in un altro distinto e separato momento.
  • Investire nell’oro, ma non in quanto bene rifugio quanto invece per la forza del suo grafico, che in questa di emergenza coronavirus è in trend ascendente. In tal caso la “regola d’oro” è quello di esporsi solo e soltanto moderatamente.
  • Vi è l’opzione dei certificate, ma solo a patto di sceglierli a capitale protetto, altrimenti si contraddice l’ipotesi di fondo di questo articolo, ossia quello di cercare valide alternative alla Borsa. Poiché garantiscono la totale restituzione a scadenza del capitale investito è evidente che rendono molto poco.

Guardarsi a 360°

Quella su esposta costituisce solo uno squarcio sulle possibili opzioni percorribili. Per non perdere soldi con il coronavirus e l’economia in crisi la regola aurea è allora quella di guardarsi a 360°.  Scegliere il prodotto più adatto a) ai propri tempi (d’impiego), b) alle finalità ricercate, c) alla propria propensione al rischio.

Consigliati per te