Come non perdere le agevolazioni prima casa

Agenzia delle Entrate

Come non perdere le agevolazioni prima casa? Per ottenere le agevolazioni per la prima casa, occorre rispettare talune condizioni. Anzitutto, quella di trasferire la propria residenza nel Comune dove si trova l’immobile per il quale si richiedono i benefici. Ciò, entro 18 mesi dalla sottoscrizione del rogito notarile con il quale si acquista la cd. prima casa. L’adempimento, comunque, può essere fatto sia prima che dopo il rogito, purché non oltre 18 mesi dalla stipula dinanzi al notaio. Chi non osserva detta condizione, perde gli sconti di cui ha usufruito al momento della compravendita.

In particolare, oltre a dover pagare le imposte in misura piena, subirà una sanzione pari al 30% su tali importi.

Solo un’impossibilità oggettiva al trasferimento di residenza, legata ad esempio ad un ritardo dell’amministrazione, potrà fungere da valida giustificazione per evitare la penalità.

E’ bene specificare che ai fini del beneficio di che trattasi, non è necessario trasferire la residenza nella stessa via ove si trova l’abitazione.

Il che significa che, se il contribuente è comunque residente nel Comune dove è sita la “prima casa”, può andare a vivere in un’altra abitazione, lasciando in affitto la prima. Dunque, è ben possibile usufruire del bonus prima casa per gli immobili acquistati ad uso investimento. Sempre, naturalmente, che si abbia la residenza nello stesso Comune in cui è sito l’immobile per il quale si sono conseguiti i benefici. Quindi, la prima condizione per non perdere le agevolazioni prima casa, è quella relativa alla residenza, appena descritta. Tuttavia, bisogna fare anche una distinzione a seconda del tipo di beneficio che si vuole ottenere. Ciò in quanto oltre al beneficio prima casa, esiste anche l’esenzione Imu sull’abitazione principale.

Quali sono le agevolazioni fiscali sull’acquisto della prima casa

Chi acquista la prima casa da una ditta di costruzioni, normalmente dovrebbe pagare il 10% di Iva mentre con il beneficio “prima casa” ne versa solo il 4%. In più, anche le imposte di registro, ipotecaria e catastale, sono ridotte e stabilite in misura fissa, pari a 200 euro l’una. Invece, normalmente, sono calcolate in misura percentuale. Chi invece acquista da un privato, ottiene un’agevolazione prima casa ancora più vantaggiosa. Infatti, versa solo il 2% di imposta di registro anziché il 9% e le imposte ipotecarie e catastali sono pari a 50 euro l’una.

A ciò aggiungasi che, oltre al bonus prima casa, la legge prevede un ulteriore beneficio fiscale che è l’esenzione Imu sull’abitazione principale. Tuttavia, per ottenere anche questa, non è sufficiente risiedere genericamente nel comune dove si trova l’immobile designato come “prima casa”. Bensì, è necessario, anche, avere residenza e dimora abituale nello stesso immobile acquistato.

Quindi, per poter cumulare entrambi i benefici di cui detto, la prima casa deve essere il luogo di effettiva residenza e dimora del beneficiario.

Di conseguenza, se si trasferisce la residenza in un altro luogo, anche se all’interno dello stesso Comune, si perde l’esenzione Imu. Quindi, alla domanda: per quanto tempo bisogna mantenere la residenza nella nuova abitazione, l’Agenzia delle Entrate, ha dato una risposta chiara. Ha, cioè, specificato che la residenza debba restare all’interno della nuova abitazione per tutto il tempo in cui il controllo può essere eseguito. Quindi, fino a 18 mesi dalla firma del rogito notarile, dopodiché, la si potrebbe trasferire in un altro Comune. Tuttavia, il mutamento della residenza consentirà di mantenere solo il bonus prima casa ma si perderà l’esenzione Imu.  Essa, infatti, come detto, è sempre collegata alla residenza. Però, c’è anche un’altra opzione, cioè trasferendo la residenza, si potrà decidere di spostare l’agevolazione sull’abitazione in cui si ci traferisce.

Quali sono le condizioni da rispettare per non perdere le agevolazioni sulla prima casa

Oltre alla condizione relativa alla residenza, in precedenza indicata, ve ne sono altre 4. In particolare, occorre:

1) non avere altre abitazioni nello stesso Comune ove si trova l’immobile da acquistare. In caso contrario, bisognerà venderle o donarle prima.

2) Non avere altre case già acquistate in precedenza con tali agevolazioni fiscali, ovunque esse si trovino. In caso contrario, si dovrà venderle o donarle entro massimo un anno dal nuovo acquisto.

3) In ogni caso, l’abitazione non deve essere di lusso, ossia accatastata nelle categorie A/8 o A/9. 4) Infine, è necessario non vedere l’abitazione prima di 5 anni, a meno che non se ne acquisti una nuova entro 1 anno. Quest’ultima, però, deve avere le medesime caratteristiche appena elencate.

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