Come non pagare le tasse sul capital gain sugli investimenti in Borsa e titoli di Stato?

Tasse

Come non pagare le tasse sul capital gain sugli investimenti in Borsa e titoli di Stato? Sarebbe bello, vero? Chi non vorrebbe non pagare le tasse sul capital gain sugli investimenti in Borsa e titoli di Stato? Tutti vorremmo poterlo evitare. Invece lo Stato incasserà una cifra notevole da questa tassazione nel 2020. Per la precisione lo 0,62% del PIL. E se vi sembra una cifra piccola, diciamo che è la metà di una manovra di bilancio (la ex finanziaria) dello Stato. Ma è possibile realmente non pagare le tasse sul capital gain?

Proviamo a capirlo.

Sapevate che fino al 1998 in Italia non si pagavano le tasse sul capital gain su investimenti e titoli di Stato. Già, proprio così. poi furono introdotte, ovviamente, per fare cassa. Diamo per scontato di risiedere ancora in Italia, quindi. Le tasse da capital gain sugli investimenti di Borsa e titoli di Stato devono essere pagate, oggi. Può sorgere spontanea la domanda di come poterne pagare il meno possibile, legalmente. Guardandoci intorno, si scopre che ci sono Paesi dove queste tasse non si pagano. Come, non si pagano? No. In tutto sono sette: Belgio, Grecia, Bulgaria, Slovacchia, Malta, Cipro e Lussemburgo. E sono più economici di noi, su azioni ed obbligazioni, molti altri Paesi. Si tratta di Lituania, Repubblica Ceca, Ungheria, Romania, Polonia, Regno Unito, Francia e Spagna.

Da quanto detto, c’è un solo metodo

L’unica strada è quella di trasferire la propria residenza all’estero e andare a vivere per almeno 183 giorni all’anno in un Paese che non applica imposte sui guadagni di Borsa. Il Portogallo, fino all’inizio di quest’anno non faceva pagare tasse a chi si trasferiva a vivere lì. Adesso sono solo il 10%.

E certi Stati, come quelli nominati, non fanno pagare niente per investire. Quindi, se non volete pagare tasse sul capital gain sugli investimenti e sui titoli di Stato, l’unica strada è trasferirsi in una delle nazioni nominate prima. Che non sono ai Caraibi, ma all’interno dell’Unione Europea. E, se ci chiedete un consiglio, noi vi suggeriremmo quelli politicamente più stabili. Cioè quelli dove ogni cambio politico, situazione normale, non vada comunque ad intaccare quei privilegi finaziari che gli conferiscono un notevole afflusso di capitali. Quindi, senza dubbio, Malta e il Lussemburgo.

Consigliati per te