Come investire in azioni: titoli facili da comprare

Come investire in azioni

Cosa significa “facili da comprare” quando si parla di come investire in azioni? Nel settore degli investimenti una delle regole d’oro da rispettare è la semplicità. Ecco perché ci sono azioni “facili da comprare”.

Investimento: titoli e azioni facili da comprare

I modelli di business semplici sono a volte i migliori, anche perché il mondo di oggi è caratterizzato da cambiamenti repentini su molti fronti. Oltre ad incertezze che potrebbero perdurare nel tempo come, ad esempio, quelle sul commercio internazionale. Trovare perciò titoli vincenti e facili da capire risulta essere un dovere ancora prima che una strategia vera e propria per chiunque voglia investire.

Questo perché la semplicità spesso porta ad un percorso di crescita costante e prevedibile del capitale stesso, oltre che del valore delle azioni scelte. Ma quali potrebbero essere titoli ed azioni facili da comprare?

Il caso Mastercard

Un primo nome quando si cerca di rispondere alla domanda come investire in azioni potrebbe essere Mastercard (MA). Il motivo? Un  modello di business semplice: la possibilità di usare una piattaforma di pagamento internazionale in cambio di una piccola somma, con la comodità di non dover portare denaro contante con sé e, contemporaneamente, di averlo immediatamente pronto. Anche in caso di imprevisti. Un principio elementare quanto efficace. La prima voce che lo conferma è quella dei ricavi, cresciuti del 9% durante il primo trimestre del 2019. La seconda? I guadagni per azione, aumentati del 28%. L’equazione è tanto semplice quanto redditizia: più soldi passano di mano sulla piattaforma Mastercard, più ricavi e profitti salgono.

Netflix

Un altro nome facile ed intuitivo nel suo modello di business è Netflix (NFLX), la regina dello streaming. L’azienda che ha di fatto inventato un nuovo modo di vedere la TV, partendo a suo tempo dal noleggio dei DVD, vanta 154 milioni di abbonati in tutto il mondo, di cui 61 milioni negli Stati Uniti. La fonte principale sono gli abbonamenti visto che, sua caratteristica principale, è ‘assenza di pubblicità, sebbene recentemente la tentazione di introdurla sia giunta siano a lei. Il suo modello di business appare lucroso perché nel momento in cui crea contenuti o concede i diritti sulla sua piattaforma, aumenta il margine e, a sua volta, i guadagni. Anche in questo caso le cifre confermano: nel 2018, i suoi ricavi dagli abbonamenti hanno registrato un +35% rispetto al 2017. Una vera miniera d’oro che ha spinto persino altre case di produzione ben più “storiche”, come ad esempio Disney, a copiarla. Unico problema, i costi per la creazione di contenuti originali: con il tempo stanno diventando sempre più alti.

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