Come investire 10.000 euro senza pagare neanche 1 euro di costi di sottoscrizione?

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Sono diversi i criteri per selezione un prodotto d’investimento. Abbiamo ad esempio il tasso d’interesse o la cedola, la potenziale rivalutazione del prezzo sul mercato, l’aliquota di imposta applicata sui guadagni. Inoltre si considerano anche altri elementi quali la durata dell’investimento, la certezza o meno del capitale, la possibilità di disinvestire anzitempo.

A volte però la scelta può dipendere, in tutto o in parte, dall’esistenza o meno di commissioni di acquisto di un prodotto. Con riferimento a chi ha a cuore questo aspetto, ci chiediamo come investire 10.000 euro e non pagare neanche 1 euro di costi di sottoscrizione.

I buoni fruttiferi postali (BFP)

Una prima opzione è data dai BFP, sottoscrivibili presso gli sportelli del territorio della rete Poste Italiane oppure tramite web e App BancoPosta.

Si tratta di soluzioni d’investimento a rischio quasi zero. Godono infatti della garanzia dello Stato sia a scadenza che durante l‘intero periodo di maturazione. La loro tassazione è agevolata al 12,50% e sono esenti da imposta di successione.

Un altro vantaggio è dato dal fatto che non hanno costi di sottoscrizione e rimborso, salvo gli oneri fiscali allo Stato.

Questi mancati costi di acquisto controbilanciano i rendimenti offerti, sicuramente molto risicati alla luce del recente tasso d’inflazione. Al riguardo, abbiamo visto che oggi la struttura dei tassi d’interesse sui BFP oscilla tra lo 0,25% e il 2,50%.

I conti deposito

Un altro strumento di breve e medio termine che di norma non presenta costi di sottoscrizione è il conto deposito (CD). Si tratta di speciali strumenti il cui investimento è coperto fino a 100.000 euro dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD). Si dividono in CD liberi e vincolati, a seconda che le somme depositate siano disponibili o meno durante il periodo d’investimento.

Il CD a vincolo viene solitamente remunerato con interessi maggiori rispetto al caso del prodotto libero. I tassi invece crescono al crescere della durata prevista dal contratto. A partire dal 1° luglio 2014, la tassazione sugli interessi maturati è pari al 26%.

Come anticipato, spesso gli intermediari che lo propongono non prevedono costi di sottoscrizione ed anche di gestione. Anzi, a volte s’incontrano speciali promozioni che prevedono l’imposta di bollo a carico dello stesso intermediario.

Come investire 10.000 euro e non pagare neanche 1 euro di costi di sottoscrizione?

Il guadagno finale di un investimento è dunque una funzione di più parametri, costi di sottoscrizione inclusi. Perciò sottoscrivere uno strumento che non li prevede vuol dire assicurarsi già in partenza un piccolo guadagno. Tuttavia, di solito i rendimenti netti finali di questi strumenti sono molto bassi.

Altri prodotti a medio-alto rischio prevedono invece già dei costi in partenza per acquistarli (azioni, fondi comuni d’investimento, ETF, etc). In compenso, spesso nel lungo periodo queste uscite iniziali sono ampiamente ripagate. Cioè il flusso dei guadagni generati nel tempo compensa il costo iniziale.

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