Come guadagnare dopo i tagli dei tassi di interesse

Fed

Come guadagnare dopo i tagli dei tassi di interesse? Su quale asset investire e quale settore privilegiare?

 L’oro è il simbolo della ricchezza per eccellenza. Ma come guadagnare con l’oro? E soprattutto: come guadagnare con l’oro dopo la Fed e il taglio dei tassi di interesse?

I numeri dell’economia Usa

Sei mesi fa in pochi lo avevano immaginato, eppure oggi si parla di un taglio da 25 punti base sui tassi di interesse della Fed. Una decisione che, sebbene ampiamente prevista, ha lasciato tra gli osservatori qualche perplessità. Il motivo è molto semplice: i numeri. Infatti a guardare quelli dell’economia Usa è difficile immaginare una situazione di tensione tale da spingere la Fed a prendere provvedimenti. Attualmente, infatti, Washington sta vivendo, per lunghezza, la sua seconda fase di espansione economica. Il tutto senza tener conto del Pil del secondo trimestre al 2,1%. Eppure la Fed adesso (con ogni probabilità) taglierà i tassi di interesse e, quindi, anche il costo del denaro. E non è la sola.

La spinta delle banche centrali

A prescindere dall’atteggiamento estremamente accomodante di Bce e BoJ, oltre alla stessa intonazione a cui è stata costretta la BoE causa incertezze da Brexit, anche la Banca centrale dell’Australia e quella della Nuova Zelanda hanno già rivisto al ribasso il costo del denaro. Un allentamento monetario che si sta sviluppando a livello mondiale. A tutto vantaggio di un altro asset: l’oro. Secondo le previsioni di Ubp, infatti, il 2020 potrebbe vedere un oro a 1.600 dollari l’oncia.

Come guadagnare dopo i tagli dei tassi: l’andamento dell’oro

Numeri alla mano, infatti, il solo mese di giugno 2019 ha visto il metallo giallo superare una crescita del 10% andando ad infrangere la barriera dei 1.430 dollari alla fine del mese. Il tutto proprio quando, con convinzione, nei primi sei mesi dell’anno si erano registrati i 1.300 dollari. Un andamento che segue una serie di timori visti a fine 2018, timori che, invece, nascevano da un possibile rialzo dei tassi. Una prova ne sia la quotazione che non arrivava a 1.200 dollari l’oncia, registrata ad agosto del 2018. Tassi nuovamente in calo, dunque, dopo circa 10 anni, anche se questa volta sembra più una misura preventiva per evitare l’onda d’urto della guerra commerciale con la Cina.

I tassi oggi

La decisione, infatti, allora avvenne a causa dello scoppio della peggiore crisi economica della storia. Diversamente, quindi, da quanto sta accadendo adesso, come i numeri sopra citati dimostrano. Quindi?

La conseguenza è semplice: tassi in ribasso significano un dollaro debole, a tutto vantaggio delle quotazioni dell’oro. Vantaggio che si rafforzerà presto anche grazie alla Bce che ha già annunciato una diminuzione del tasso sui depositi attualmente al -0,4%.

Approfondimento

Raccomandazioni e Scheda tecnica dell’oro

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