Come gli eredi possono essere sicuri di ottenere ciò che gli spetta dall’eredità anche in caso di testamento olografo 

defunto

In materia di rapporti successori, per legge, si possono trasmettere solo i diritti che non spariscono con la morte del loro titolare. Quindi i diritti patrimoniali assoluti come la proprietà e i diritti reali (tranne usufrutto, uso e abitazione) ma anche obbligazioni e contratti, come debiti e crediti del defunto. I rapporti non patrimoniali e personalissimi, come quelli inerenti gli status di famiglia, spariscono con la morte del loro titolare.

I diritti che possono, come visto, essere trasferiti ad un’altra persona passano attraverso la successione ereditaria. Questa può essere a titolo universale, in questi casi l’erede sostituisce il defunto in tutti i suoi rapporti trasferibili attivi e passivi. Oppure può essere a titolo particolare, in cui passano solo dei diritti o degli obblighi specifici.

Le modalità di successione

I tipi di successione sono essenzialmente tre. La successione testamentaria, qui il defunto fa un testamento ed assegna il proprio patrimonio ad altre persone con alcuni limiti. La successione legittima, che si apre in caso in cui manchi il testamento o questo sia invalido. Se il defunto non disciplina la sorte dei suoi beni interviene la legge sostituendosi a lui e individuando le persone che riceveranno i suoi beni.

È possibile anche che il defunto disponga solo per parte del suo patrimonio con testamento e non dica nulla su altri beni di cui è proprietario. In questo caso una parte della successione sarà di tipo testamentario mentre l’altra di tipo legittimo. Infine vi è la successione necessaria, il defunto, qui, ha fatto testamento ma non ha rispettato le quote che per legge spettano ai parenti più stretti.

Come gli eredi possono essere sicuri di ottenere ciò che gli spetta dall’eredità anche in caso di testamento olografo

Dunque, è importante sapere che esiste una quota di beni che il testatore deve riservare ai suoi parenti stretti. Può succedere, però, pure che non lo faccia. La Corte di Cassazione, con la sentenza 28196 del 2020, ha spiegato come gli eredi possono essere sicuri di ottenere ciò che gli spetta dal defunto. In particolare, quando il defunto, facendo testamento, li estrometta dalla quota legittima. Gli eredi, nello specifico, possono andare dal giudice con due strumenti, l’azione di riduzione e l’azione di collazione.

La Corte ha spiegato che l’azione di riduzione scarifica i soggetti a cui il testatore ha donato i proprio beni violando la quota legittima dei suoi eredi. Dunque ricostruisce la legittima violata dal testatore mettendo in rapporto quota legittima e quota disponibile. Invece con la diversa azione di collazione il bene donato illegittimamente dal defunto viene posto in comunione tra gli eredi. In questo caso, però, non c’è alcun riferimento alla distinzione tra quota legittima e quota disponibile.

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