Come gestire un BTP salito del +14% in 65 giorni?

Come gestire un BTP salito del +14% in 65 giorni?

Come gestire un BTP salito del +14% in 65 giorni? Il crollo dei mercati finanziari di metà marzo ha falcidiato le quotazioni di molti asset di Borsa. Il discorso è stato valido sia per le azioni che per le obbligazioni, le cui quotazioni sono scivolate giù di brutto. Per quel che riguarda i bond, molti di essi sono andati sotto 100, il valore di emissione nominale. Altri lo hanno difeso solo in extremis, come è stato ad esempio il caso del BTP ventennale denominato “Btp Tf 3,1% Mz40 Eur”. Vediamo allora di capire come gestire un BTP salito del +14% in 65 giorni.

La scheda tecnica del bond

In estrema sintesi rinfreschiamo i dati salienti dello strumento in questione (codice ISIN: IT0005377152). Data di godimento il 1° marzo 2019, data di inizio negoziazione il 17/06/2019, scadrà il primo marzo 2040. Il Tesoro italiano lo ha emesso per un ammontare di 11 miliardi scarsi di euro ed ha una cedola semestrale pari al 3,10%. Tuttavia agli attuali corsi di mercato (stamattina scambia a circa 114,85) il rendimento effettivo netto annuo è pari all’1,894%. Il grafico in basso ne sintetizza infine il breve corso degli scambi di Borsa dall’emissione ad oggi fonte: Investing).

GRAFICO BOND

I driver del trend dell’obbligazione

Diversi i mover sottostanti al trend dell’obbligazione in questione (ma anche delle altre). Essi sono: 1) l’andamento dei mercati finanziari in generale; 2) lo spread; 3) le politiche di sostegno che il debito pubblico italiano ottiene dall’UE. Infine 4) il piano d’acquisti di bond sovrani da parte della BCE. Ci sarebbe anche un 5° fattore, i tassi d’interesse, ma per essi al momento il discorso sembra congelato.

Dopo il down di periodo fatto registrare il 18 marzo 2020, pari a 100,44, il bond è risalito di circa il 14% (il 14,347% per la precisione), grazie ad alcuni dei fattori su elencati. Il massiccio acquisto di bond della BCE su tutti, che ha contribuito a “calmierare” lo spread. Il quale da qualche giorno è sceso sotto quota 200 (stamattina è a quota 190,4) grazie all’approvazione dei “Recovery Found” della scorsa settimana. A stretto giro la più grossa incognita è legata ai tempi e ai modi attraverso cui saranno effettivamente erogati i “Recovery Found”. Da essi, infatti, si capirà il grado di successo o meno dell’operazione. Tutto questo ha contribuito a rasserenare in una certa misura gli animi di Borsa, salita a maggio anche grazie all’avvio della Fase-2 in tutt’Europa.

Come gestire un BTP salito del +14% in 65 giorni?

Il bond in questione appartiene alla categoria delle scadenze lunghe, notoriamente le più volatili nel corso della loro esistenza. Ecco, occorre partire proprio da quest’ultimo dato: la volatilità è come sempre un’arma a doppio taglio, nel bene e nel male. Perché presta il fianco a rendimenti proficui nelle fasi di recupero dei mercati. Ma espone a grandi perdite in conto capitale nelle turbolenze di Borsa. Sia nei rialzi che nei ribassi il discorso vale solo se i bond sono liquidati prima della loro naturale scadenza; nel 2040, infatti, si riceverà sempre i 100 di emissione.

Come operare da adesso in poi?

Per chi è fuori, il consiglio migliore sarebbe quello di continuarci a restare. Il BTP è al centro di un grande range, in attesa di direzioni. Prendere posizione oggi equivarrebbe più a una scommessa che non a un saggio ingresso. Per chi ha invece acquistato nelle ultime settimane, potrebbe valere un duplice discorso. Provare ad attendere il re-test dei massimi di metà febbraio a 126,6? O portare all’incasso il rialzo già conseguito in poco tempo? Tutto dipende dal singolo punto di vista dell’investitore. Che dovrà tenere conto di più fattori messi assieme: il trend dei mercati e del debito pubblico nazionale. La futura “bontà” della BCE a sovrappesare l’acquisto di titoli pubblici italiani. L’andamento dello spread.

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