Come gestire l’acqua in condominio tra spese e contatori

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L’acqua è uno degli argomenti caldi anche perché spesso le società di fornitura preferiscono avere un solo contatore per tutto il condominio. Allora come si deve ripartire e gestire l’acqua in condominio tra spese e contatori?

Per quanto riguarda le spese sarebbe bene che ogni condomino avesse il proprio contatore individuale. Infatti la spesa per l’acqua non deve essere divisa per millesimi, perché trattandosi di un bene di consumo ognuno deve pagare la quantità che materialmente consuma. Non è un tipo di consumo che possa essere rapportato ai millesimi di proprietà dell’immobile.

Se mancano i contatori autonomi

Se il condominio ha solo un contatore generale e comune all’ingresso del condominio ogni singolo proprietario può far installare un contatore autonomo all’ingresso del proprio impianto. Tale installazione non richiede autorizzazione dell’assemblea. Poi il condomino farà leggere quel contatore all’amministratore, o gli manderà una foto del contatore stesso. Potrà così chiedere all’amministratore di addebitargli solo l’acqua effettivamente consumata.

Come gestire l’acqua in condominio tra spese e contatori

L’addebito dell’acqua secondo il DPCM 04.03.1996. Il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri qui citato, nell’allegato 1/8, paragrafo 8.2.8 secondo comma stabilisce quanto segue. Nel condominio la ripartizione interna dell’acqua deve avvenire mediante installazione di contatori individuali per ogni appartamento. Se il condominio non si adegua a questa regola è possibile ricorrere al Giudice di Pace per farla rispettare. Le spese per l’installazione dei contatori individuali gravano su ogni singolo condomino.

Se invece l’acqua veniva divisa in millesimi perché così si era stabilito con un regolamento approvato all’unanimità per modificare quel regolamento servirà una contraria delibera dell’assemblea. In questo caso la spesa per l’installazione dei contatori autonomi andrà suddivisa per millesimi come avviene per ogni spesa deliberata in assemblea.

Come gestire l’acqua in condominio tra spese e contatori

I consumi di acqua per le necessità comuni. Ovviamente quanto detto finora consente una più precisa ripartizione dei consumi individuali di ogni nucleo familiare. Esiste anche un consumo relativo alle parti comuni dell’edificio. Per esempio per la pulizia scale o per annaffiare il giardino. Questa parte del consumo di acqua dovrà essere divisa per millesimi. L’amministratore sottrarrà dal consumo generale della bolletta condominiale i consumi registrati dai contatori dei singoli appartamenti. La parte residua sarà divisa per millesimi perché è quella relativa alle zone comuni.

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