Come gestire al meglio il proprio bilancio familiare in modo da accantonare i soldi che servono per l’istruzione e garantire un futuro sereno ai nostri figli

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Caro figlio in ogni senso. Uno studio elaborato nel 2019 da Federconsumatori ha fatto luce e quantificato le spesucce quotidiane relative alla crescita del proprio figlio. Perché per non andare in panico conviene immaginare sia solo uno. Poi basta moltiplicare.

La ricerca di riferimento è l’ultima di tipo quantitativo in ordine di tempo. Da zero a diciotto anni i genitori spendono in media per il proprio pargolo fino a 173mila euro circa. Ovviamente dipende dal reddito ma anche per chi ha reddito basso, la spesa totale si scosta di molto poco da tale importo a sei cifre.

Per simpatia citiamo un dato parziale, relativo alla spessa per l’avvio dell’anno scolastico 2019-2020, sempre relativo a un solo figlio. Libri di testo, con diario e corredino (kit astuccio etc.) per un alunno del primo anno della secondaria di I grado, l’importo ammonta a circa 900 euro. Questo per il funesto 2020.

Dati alla mano, occorre, quindi, capire come gestire al meglio il proprio bilancio familiare in modo da accantonare i soldi che servono per l’istruzione e garantire un futuro sereno ai nostri figli.

Innanzitutto facciamo bene i conti con la nostra tasca

Molto banalmente non possiamo immaginare di accumulare risparmio togliendo molto al budget familiare. Mai sia che poi sarà il figlio a dover lavorare per aiutare i genitori. Capita anche questo! Può sembrare controproduttivo ma prendersi cura delle proprie finanze è la base indiretta per il successo finanziario dei nostri figli.

Nei fatti, potremmo pagare un’assicurazione sulla vita per il bebè in caso di eventi e scomparsa improvvisa dei genitori. Altra regoletta da rispettare a monte, è quella di dare priorità a un proprio fondo pensione. Perché con questo potremmo chiedere un prestito. Una base finanziaria solida familiare è fondamentale per pianificare il futuro.

Diamoci un limite

Ovvero fissiamo un budget mensile che vogliamo e possiamo destinare al risparmio. E’ bene tenere presente nella nostra quotidianità quali sono i costi fissi e quali quelli variabili. Il rischio di fissare un budget superlativo rispetto al nostro bilancio tra le entrate e le uscite, potrebbe metterci in difficoltà.

Apriamo un conto risparmio specifico con agevolazioni fiscali

Arriviamo al concreto e cerchiamo di capire come gestire al meglio il proprio bilancio familiare in modo da accantonare i soldi che servono per l’istruzione e garantire un futuro sereno ai nostri figli.

Apriamo un conto e diamogli un nome. Ad esempio “fondo studio”. L’emotività fa la sua parte e la denominazione giusta può aiutarci a sopportare meglio quelle piccole necessarie privazioni. Gli esperti di economia consigliano di scegliere un conto con alto tasso d’interesse. Non è banale perché, grazie agli interessi nel corso degli anni, potremmo ritrovarci gradevoli sorprese.

Piccole dritte

Liberiamoci della nostalgia canaglia, che guarda indietro e si perde il futuro. Vendiamo il possibile della fase neonatale. Il seggiolone o lo sterilizzatore per intenderci. Non servono. Occorre altro. Perché il bambino, nel frattempo, ha raggiunto 20 anni. Solo che i genitori ancora non l’hanno capito. La rete offre diversi canali per piazzare in vendita attrezzi ormai inutili.

L’educazione fa la sua parte. Anche i piccoli possono apprendere, in piccole dosi, una corretta gestione della finanza. Ad esempio possono avere un salvadanaio per i giochi, uno per la beneficenza, un altro per le necessità quotidiane. Ovviamente provvediamo a tutto noi adulti.

Può essere, però, un modo per iniziare a razionalizzare, capire il valore dei soldi e operare piccoli risparmi. Quindi la paghetta settimanale (molte volte contestata) può avere una sua funzione educativa.

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