Come funziona il contratto d’affitto con riscatto?

affitto con riscatto

Come funziona il contratto d’affitto con riscatto? Il concetto, benché sembri di difficile comprensione, rappresenta un’opportunità molto importante, soprattutto per coloro che non possono acquistare casa secondo i classici metodi.

Che cos’è il contratto d’affitto con riscatto

Il contratto d’affitto con riscatto dà la possibilità all’affittuario che lo sottoscrive di poter entrare in possesso dell’appartamento locato, a fronte di un saldo finale.

Esistono diverse tipologie di questo contratto, ma quella maggiormente utilizzata prevede un contratto di locazione da firmare contestualmente al preliminare di futura vendita. L’affittuario deve versare il canone di affitto, che di solito ha una maggiorazione del 20 o 30%, e poi pagare il saldo finale entro una precisa data. Nel caso l’affittuario cambi idea, e non procederà al versamento del saldo, perderà tutto quanto pagato fino a quel momento.

In sostanza l’affittuario ha un’opzione di acquisto sull’immobile, e il quid versato in più con l’affitto è scalato sul saldo finale del valore della casa.

Come funziona il contratto d’affitto con riscatto?

Le norme che regolano il suo funzionamento sono molto precise e, in base alla tipologia di contratto che si sottoscrive, ci sono delle regole da seguire.

Una regola che accomuna tutti i tipi di contratto di questo tipo è relativa alla maggiorazione della rata. Rispetto ad un normale contratto di affitto, quello con riscatto, prevede un costo più alto di importo variabile. Di solito si tratta almeno del 30%, versato a titolo di caparra sul futuro acquisto.

Questo particolare è molto importante perché nel caso si decida di non procedere con l’acquisto si perderà tutto quanto è già stato versato.

Le particolarità di questo contratto

Il contratto d’affitto con riscatto ha comunemente una durata che va dai tre ai cinque anni, la legge invece prevede e tutela una durata fino a 10 anni. Entro questo lasso di tempo deve essere versato il saldo e l’immobile deve entrare nella piena proprietà dell’affittuario.

Un’altra particolarità è legata all’IMU. Questa tassa, applicata generalmente su tutti gli immobili che non rappresentano la prima casa, deve essere versata dal proprietario fino a quando il l’affittuario non verserà il saldo.

Consigliati per te