Come fare ricorso contro la sospensione della patente di guida

patente

Chi pone in essere condotte pericolose per la circolazione stradale, può andare incontro a sanzioni amministrative, quali la sospensione della patente. In questa sede, quindi, interessa fornire indicazioni su come fare ricorso contro la sospensione della patente di guida. Se si ritiene, infatti che la sanzione sia ingiusta o sproporzionata, si può impugnare il relativo provvedimento amministrativo. Preliminarmente, occorre chiarire che la sospensione della patente è una sanzione amministrativa accessoria che si affianca a una pena principale. Essa, non può mai essere applicata singolarmente. Quindi, la sanzione principale può avere natura patrimoniale (es. multa) o carattere penale (in caso di omicidio stradale). In entrambi i casi, il soggetto competente a comminare la sanzione, è il Prefetto del luogo in cui è avvenuta la violazione. Egli agisce su richiesta dell’autorità giudiziaria o delle forze di polizia.

Ipotesi in cui può essere sospesa

L’elenco delle infrazioni che comportano la sospensione della patente comprende molteplici ipotesi. Quivi, tuttavia, si può fare riferimento a quelle più frequenti. Esse sono: – superamento dei limiti di velocità; – guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti; – manovre pericolose e guida contromano; – incidente da cui derivi il ferimento o la morte di una persona. Inoltre, la patente può essere sospesa anche quando, pur in assenza di trasgressioni, al rinnovo, si accerti la perdita momentanea dei requisiti psico-fisici richiesti.

Come ricorrere contro la sospensione della patente

A questo punto, si può giungere a parlare del tema centrale, che riguarda il come fare ricorso contro la sospensione della patente di guida. Anzitutto, secondo quanto dispone il Codice della Strada, entro 5 giorni dal ritiro della patente, il conducente può chiedere al Prefetto di ottenere un permesso di guida. Ciò, può accadere solo se dall’infrazione non sia derivato un incidente. Detto permesso può essere ottenuto per circolare in determinate fasce orarie, e non oltre le tre ore giornaliere, per documentate ragioni di lavoro. Inoltre, la sospensione della patente può essere contestata dinanzi all’autorità giudiziaria oppure dinanzi allo stesso Prefetto, che ha adottato tale misura. Nel primo caso, ossia per ricorrere al Gdp, è necessario rivolgersi ad un avvocato.

Quella in oggetto, infatti, integra un’ipotesi per la quale non è prevista la possibilità di difendersi da soli. L’Autorità Giudiziaria, su richiesta, può sospendere l’efficacia della sanzione prima di decidere nel merito del ricorso.

Il termine per presentare ricorso è di 60 giorni dalla notifica del provvedimento sanzionatorio. A fronte del ricorso, Il Giudice di Pace può: accogliere il ricorso e revocare l’ordinanza, oppure rigettarlo. Si può, poi, in alternativa, ricorrere al Prefetto, entro 30 giorni dalla notifica del verbale. A differenza di quanto avviene per il Giudice di Pace, il conducente può agire anche personalmente nei confronti del Prefetto. Le soluzioni che si possono presentare, in questo caso, sono tre: – accoglimento del ricorso; – rigetto dell’istanza. In tal caso, la decisione deve essere notificata al ricorrente entro 150 giorni; – silenzio-assenso. In tal caso, trascorsi 210 giorni dalla presentazione della domanda di annullamento, se il Prefetto non si pronuncia, la richiesta si considera accettata. Contro l’ordinanza di rigetto è, inoltre, possibile ricorrere al Giudice di Pace, entro 30 giorni dalla notifica.

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