Come fare ricorso al prefetto per contestare una multa

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È possibile ricorrere al prefetto per la contestazione di una multa ricevuta? Come procedere in questi casi e quale iter seguire? Di seguito vi mostriamo la procedura utile su come fare ricorso al Prefetto per contestare una multa.

Gli articoli 203 e 204 del Codice della Strada, disciplinano il ricorso al prefetto come azione che del soggetto destinatario dell’obbligo di pagamento della sanzione. La persona che ha ricevuto una  notifica di verbale, in alternativa al pagamento in misura ridotta, può avviare tale procedura.

Quando si riceve una multa per violazione del Codice della Strada, è possibile rivolgersi al Prefetto o al Giudice di Pace. Laddove il ricorso al Prefetto rappresenti una misura di tipo amministrativo, quello al Giudice di Pace è di tipo giurisdizionale. Quando si parla di ricorso al Prefetto, dunque, si intende richiedere un riesame di quanto gli agenti hanno accertato e operato in ragione della sanzione comminata.

Come fare ricorso al Prefetto per contestare una multa? Anzitutto è bene precisare che il termine perentorio per avvalersi di tale opzione è di 60 giorni dalla data di notifica della violazione. La persona che ha subito la sanzione, deve presentare su carta libera il ricorso congiuntamente ai documenti probatori. All’interno del documento di ricorso si devono indicare i seguenti dati:

  1. intestazione: indicare l’autorità prefettizia competente a cui ci si rivolge;
  2. epigrafe: dati anagrafici del ricorrente;
  3. estremi del verbale che si intende contestare;
  4. ragioni del ricorso: motivazioni che spingono all’azione di ricorso;
  5. conclusioni e firma del ricorrente.

Come presentare il ricorso

Una volta che il ricorrente appronta la documentazione necessaria, può presentare il ricorso secondo tre differenti modalità:

  1. tramite raccomandata A/R;
  2. a mezzo PEC;
  3. tramite consegna personale all’Ufficio o Comando da cui dipende l’agente accertatore;
  4. Accedendo ad alcuni portali online che velocizzano la richiesta di ricorso grazie a procedure telematiche come indicato qui.

Una volta che si eseguono questi passaggi, il responsabile dell’Ufficio a cui perviene il ricorso ha tempo 60 giorni per trasmettere il ricorso al Prefetto. Quest’ultimo, sulla scorta dei dati forniti, valuta il materiale probatorio e dispone gli eventuali accertamenti.

Successivamente, si comunica all’interessato la decisione di accoglimento o di rigetto del ricorso.

Valutare bene la convenienza del ricorso

Laddove il ricorso al Prefetto si mostri vantaggioso da un lato, dall’altro espone al rischio di un pagamento superiore. Difatti, tale operazione non richiede il pagamento del contributo unificato a meno che il Prefetto non si pronunci in favore di un rigetto. In tal caso, la sanzione corrisponderebbe al doppio rispetto a quella irrogata durante l’accertamento. Pertanto, è sempre preferibile valutare con accuratezza se sia il caso o meno di rivolgersi al Prefetto.

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