Come fare a non pagare l’avvocato per i ricorsi contro le multe

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Normalmente, nel valutare se conviene o meno pagare una multa o contestarla, viene in gioco il problema dei costi occorrenti per fare opposizione. Infatti, solitamente, se la multa prevede una sanzione pecuniaria modesta, decidiamo quasi sempre di pagarla nei 5 giorni, in quanto i costi per l’opposizione sarebbero maggiori. Anche in altre occasioni, non è agevole decidere come muoversi, considerato che, oltre ai costi per fare ricorso, soccorre anche il rischio connesso all’esito della causa.

Tuttavia, le valutazioni del caso potrebbero mutare, allorquando siamo certi di non dover pagare le spese legali. Ebbene, in questo articolo, illustreremo come fare a non pagare l’avvocato per i ricorsi contro le multe. In particolare, indicheremo 3 modi, rifacendoci a quanto dedotto dall’ordinanza della Cassazione, n. 31385 del 2018. La questione è di particolare interesse se si pensi che il problema dei ricorsi contro le multe è principalmente legato ai costi del giudizio. Infatti, solo nella migliore delle ipotesi, almeno per i verbali di importo basso, occorre pagare 43 euro di contributo unificato.

Prima modalità: gratuito patrocinio

Al riguardo si consideri che l’accesso al gratuito patrocinio è consentito per qualsiasi tipo di causa, anche per i ricorsi contro le multe. Tuttavia, tale opzione non è valevole per tutti ma solo per coloro che hanno un reddito basso. In particolare, chi ha un reddito annuo non superiore a 11.493,82 euro, ha diritto all’esonero. Egli, cioè, può ricorrere al gratuito patrocinio per non pagare il proprio avvocato. Il reddito di riferimento è quello riguardante tutta la famiglia, quindi anche il coniuge ed eventuali parenti conviventi che producano reddito. In tali casi, la parcella dell’avvocato sarà pagata dal Ministero della Giustizia.

Seconda modalità: difendersi da soli

Una seconda modalità fruibile, sarebbe quella di potersi difendere da soli, in quanto nella maggior parte dei casi, per i ricorsi contro le multe, l’avvocato non è necessario. Ciò, vale in via di principio.  Tuttavia, poiché la vittoria si gioca anche sull’esperienza e sulla conoscenza di cavilli, in sostanza, è sempre preferibile essere supportati da un legale. In ogni caso, le due vie percorribili sono: fare ricorso al Giudice di Pace, entro 30 giorni dalla notifica della contravvenzione. Oppure, in alternativa, ricorso al Prefetto, entro 60, senza pagare il contributo unificato.

Terza modalità: rimborso delle spese legali

Ultimo suggerimento fornito dalla Cassazione sul “come fare a non pagare l’avvocato per i ricorsi contro le multe”, consiste nella richiesta di rimborso. Cioè, anche se l’automobilista non abbia avuto accesso al gratuito patrocinio, ha diritto al rimborso delle spese legali, se vince la causa. Ciò in quanto il giudice non può decidere di compensare le spese se non ci sono delle valide e motivate ragioni. Ne deriva che, in base al principio della soccombenza, si può concludere un accordo con l’avvocato, posponendo il rimborso delle competenze legali, alla fine della causa. In tal modo, se il professionista ritenga che ci siano gli estremi per la vittoria della lite, non avrà esitazioni a soddisfarsi sulle spese liquidate in sentenza.

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