Come evitare di pagare la multa presa con il tutor

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Vi sono delle motivazioni che si possono spendere allorquando decidiamo di impugnare una multa presa attraverso il sistema di rilevamento automatico della velocità. I cosiddetti tutor, infatti, se rappresentano degli strumenti validi per contenere gli incidenti mortali dovuti alla eccessiva velocità, tuttavia possono essere fallaci. In particolare, talvolta, essi vengono utilizzati da taluni Comuni solo per fare cassa. Talaltra, invece, pur essendo collocati in autostrada, non sono ben funzionanti, oppure non sono stati oggetto di corretta manutenzione. Vi sono, quindi, come anticipato, dei casi in cui, effettivamente, proporre ricorso contro una multa è opportuno o quantomeno consigliabile. Vediamo, dunque, come evitare di pagare una multa presa con il tutor.

Il cartello di avviso

Il primo motivo di contestazione della multa può fondare su questioni relative alla presegnalazione del rilevatore della velocità. Quest’ultimo, infatti, deve essere anticipato da un cartello, che deve essere posto a un’adeguata distanza dalla postazione. La legge non dice quanti metri debbano sussistere tra la segnaletica e il dispositivo. In proposito, dunque, può risultare utile un chiarimento operato dalla Corte di Cassazione. Essa ha specificato che il cartello deve indicare che il controllo avviene sulla velocità media tra due punti e non su quella istantanea in un solo punto specifico. Sicchè, il segnale deve riportare la dicitura: «Attenzione, controllo elettronico della velocità media». Se la parola «media» non dovesse esserci, il cartello sarebbe errato e la multa nulla.

Il limite di tolleranza

Secondo elemento utile riguarda il limite di tolleranza. Come noto, esso è del 5% rispetto al limite fissato dalla segnaletica o dal Codice della Strada. Tuttavia, secondo un’interessante sentenza del Giudice di Pace di Savona n. 215/20, per i tutor la tolleranza deve essere superiore. Ad essi, infatti, si applicherebbero le norme relative all’ingresso e all’uscita dai tratti autostradali, che è del 10%. Tuttavia, questo dato è opinabile in quanto potrebbe risultare non condiviso da altri giudici.

I termini

In merito ai termini, si deve sapere che le multe, per legge, vanno notificate entro 90 giorni dall’infrazione. Inoltre, indipendentemente dalla notifica, se nei successivi 5 anni non ne viene preteso il pagamento, la multa si considera prescritta. Se uno dei predetti limiti temporali venisse violato, la multa potrebbe essere impugnata e nulla sarà dovuto.

Taratura

Come l’autovelox, anche il tutor deve essere sottoposto a taratura almeno una volta all’anno. Se ciò non accade, il verbale è nullo e può essere impugnato. Sul punto, la Cassazione ha, inoltre, specificato che la multa deve indicare la data dell’ultima taratura. Tale dichiarazione sul verbale, tuttavia, anche se presente, non fa piena prova. Ciò, con la conseguenza che il trasgressore potrà chiedere all’amministrazione di presentare i documenti che lo dimostrano. La multa deve, infine, indicare la data della prima omologazione e la matricola delle apparecchiature utilizzate. In definitiva, per sapere come evitare di pagare la multa presa con il tutor, è sufficiente individuare se ricorra una delle predette circostanze.

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