Come evitare 5 errori letali che molti candidati commettono nei concorsi pubblici

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Dall’inizio dell’anno la macchina pubblica ha ripreso ad assumere attraverso i concorsi. Ad esempio nell’ultima Gazzetta Ufficiale abbiamo visto il bando riservato a questi 125 fortunati laureati.

Preparare e vincere un concorso costa tanto in termini di tempo, sacrifici e a volte anche economici. Tuttavia, ci chiediamo: è una faccenda riservata ai più bravi o una questione di fortuna? Nessuna delle due affermazioni. Infatti, ecco come evitare 5 errori letali che molti candidati commettono nei concorsi pubblici.

Primo errore: la lettura del bando

Spesso una costante di chi non supera le prove di selezione riguarda l’errata lettura dei bandi, nella parte destinata alle prove di selezione.

Occorre partire dal fatto che chi scrive il bando nella maggioranza dei casi non si occuperà della selezione. Il primo soggetto sintetizzerà in poche righe gli argomenti che invece tratterà il secondo.

I candidati che hanno un approccio superficiale (“questa materia posso evitarla?”; “ma questo lo chiedono?”; etc.) leggeranno il bando a modo loro. Spesso diranno a sé stessi: “questo non c’è scritto nel bando”, arrivando alle prove con una preparazione discutibile. Questo approccio per difetto in poco tempo li espellerà dal concorso.

I social media

Per vincere una selezione non occorre spendere ore davanti ai social, o essere iscritti ai gruppi Facebook di quel concorso. Anzi, forse è proprio vero l’esatto contrario: meno social e più risorse spese a studiare, più salgono le probabilità di farcela.

Non regge neanche la scusa di essere online per condividere una domanda non compresa. Il rapporto tra risposta ottenuta online e tempo impiegato per averla, spesso è eccessivo.

Vince chi pianifica. E vale anche nei concorsi!

Chi organizzava gli esami all’università è colui il quale pianifica anche le materie oggetto di una selezione. Più in generale, un vincente è uno abituato a stilare un programma preciso delle cose da fare, non lascia nulla al caso.

Spesso dietro una “vittoria” c’è la storia di una persona con una precisa forma mentale. Ossia tanta organizzazione e un modo di lavorare per piccoli passi che portano lontano.

Molti, invece, precedono a tentoni, approcciando qua e là. Gli esiti, nei due casi, sono abbastanza prevedibili.

Qual è l’orario della giornata in cui si studia?

Per comprendere chi fa sul serio e chi sta spesso perdendo tempo, è quella di sapere quanto e quando studia un candidato. Se alla preparazione del concorso vanno dati i “ritagli” di tempo (la sera davanti la tv; sul letto prima di addormentarsi; etc.), meglio gettare la spugna.

Battere migliaia e migliaia di candidati, richiede le migliori energie. Secondo il parere degli esperti, il top sarebbe studiare al mattino presto.

Come evitare 5 errori letali che molti candidati commettono nei concorsi pubblici

In media servono 3-4 mesi, per 5-6 ore al giorno, per giungere preparati a un concorso. Tuttavia, molto dipende anche dalla vastità del programma e dalla preparazione di partenza (questi 7 test ci faranno capire a che punto siamo).

Tuttavia, chi vince i concorsi sa bene una cosa. Una selezione pubblica non è un esame “contro” la commissione. Qui non basta una preparazione da 6 come alle superiori o un 18 per chiudere un esame all’università. Qui è in corso una competizione con migliaia di candidati e solo i più preparati firmeranno il contratto. Morale, vince chi punta al massimo e viene escluso, di contro, chi punta al minimo sindacale.

Approfondimento

Lavoro carriera e successo con questo percorso scolastico.  

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