Come e dove investire nel 2022 secondo gli analisti internazionali

prezzi

L’aumento dei prezzi al consumo, come detto altre volte, rimarrà il market mover decisivo sia sui mercati che per i piccoli investitori. L’inflazione, ormai in aumento a livello mondiale, spingerà le Banche centrali a cambiare le rispettive politiche monetarie. A cominciare dalla Bank of England che potrebbe essere la prima a dover prendere decisioni sul tasso ufficiale. Forse già nella riunione del prossimo mese. Sempre secondo la loro view, inoltre, l’inflazione inglese potrebbe raggiungere il picco nella primavera del 2022. In questa fase, infatti, si potrebbe toccare il livello del 6,1%.

Un evento decisivo dal momento che le Banche centrali sono da tempo gli aghi della bilancia sui mercati. Partendo da questa premessa, quindi, è facile intuire che molti investitori potrebbero rivedere il proprio portafoglio investimenti. Anche cercando di capire come e dove investire nel 2022 secondo gli analisti internazionali. Questo perché, come è noto, la diversificazione anche geografica è un elemento essenziale per un’organizzazione equilibrata del proprio portafoglio.

Come e dove investire nel 2022 secondo gli analisti internazionali

C’è chi, come Schroders, teme l’arrivo, più che dell’inflazione, della stagflazione. Al progressivo rallentamento della crescita registrata in questo 2021 dovuta anche alla riduzione degli stimoli e delle agevolazioni fiscali si è vista, parallelamente, anche il costante imporsi dell’inflazione. Un mix che suggerisce un possibile delinearsi, all’orizzonte, di un panorama caratterizzato, appunto, dalla stagflazione.

Allargando l’orizzonte al mondo intero, sembra che l’Asia continui ad attirare l’attenzione degli esperti. In particolare quelli del fondo Lemanik Asian Opportunity di Lemanik che vedono di buon occhio le prospettive di crescita sul lungo periodo. Prospettive che potrebbero portare il continente asiatico a performance superiori a quelle di Europa e USA. Ad aiutare l’ottimismo anche il settore dei servizi e le esportazioni incoraggianti. Di diverso avviso, invece, Capital Group che guarda  all’Europa come interessante occasione di investimento.

Infatti il Vecchio Continente, complice le conseguenze della pandemia, potrebbe accusare il colpo di un’inflazione più alta e di modelli di consumo cambiati proprio a causa del Covid. A risollevare le sorti, però, tra le altre cose, saranno anche le buone notizie che arriveranno dal PIL reale dell’Eurozona (al 5% per il prossimo anno). Da monitorare, allo stesso tempo, le due Banche centrali più importanti, BCE e BoE che dovranno gestire una situazione complessa. Infatti, come altri hanno fatto notare, la Banca centrale inglese potrebbe agire molto presto mentre Francoforte, invece, sembra essere intenzionata ad aspettare.

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