Come è cambiata la Giustizia con l’ultimo decreto varato dal Governo

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Come è cambiata la Giustizia con l’ultimo decreto varato dal Governo?

Il coronavirus meglio definito come “Covid-19”, dichiarato ormai pandemia dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, è divenuto un fenomeno planetario, ha interessato tutti gli aspetti della nostra vita e anche quello della giustizia.

Ha messo a dura prova gli artt. 101 e seguenti della Costituzione e, in particolare, l’art. 111 primo comma, secondo cui “La giurisdizione si attua mediante il giusto processo, regolato dalla legge…”

A disciplinare la materia nella fase di emergenza è intervenuto il Governo con nuove misure urgenti per contrastare l’emergenza epidemiologica da Covid -19 e contenerne gli effetti in materia di giustizia civile, penale, tributaria e militare.

Come è cambiata la giustizia con l’ultimo decreto varato dal Governo

Da quando è stata proclamata la pandemia, il Governo ha adottato diverse misure nel sistema giustizia.

Si pensi ad esempio al rinvio delle udienze e alla sospensione dei termini, alla celebrazione delle udienze a porte chiuse e tramite videoconferenza, alla sospensione della prescrizione e così via.

Nell’ultimo decreto legge varato il 29 aprile dal Consiglio dei Ministri ci sono altri ed importanti interventi nel sistema giustizia tra i quali, l’esecuzione della pena in regime di detenzione domiciliare a detenuti per reati gravi o sottoposti al regime previsto dall’art. 41 bis.

E non solo … importanti novità anche in tema di intercettazioni e processi a distanza.

Detenzione domiciliare e permessi: cosa cambia

Il sistema penitenziario negli ultimi mesi è stato sotto i riflettori ed ha fatto parlare molto di sé.

Come dimenticare le evasioni di massa dei detenuti dopo le limitazioni imposte alle visite con i parenti e le scarcerazioni dei boss mafiosi.

Come aveva anticipato il premier Conte è arrivata con l’ultimo decreto legge la stretta sulla scarcerazione dei mafiosi. Nel caso di detenuti per gravi reati o per uno dei delitti di competenza delle direzioni distrettuali antimafia, l’autorità competente prima di pronunciarsi dovrà chiedere il parere del procuratore della Repubblica.

Nel caso di detenuti sottoposti al regime previsto dall’art. 41-bis sarà necessario il parere del procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo.

Intercettazioni: cosa cambia

Sul tema delle intercettazioni, il decreto proroga al 1° settembre il termine di entrata in vigore delle nuove norme sulle intercettazioni. Queste si applicheranno ai soli procedimenti penali iscritti successivamente al 31 agosto 2020.

Processi a distanza

Nell’ultimo decreto si stabilisce che le disposizioni in tema di processo da remoto non si applicano, salvo che le parti vi acconsentano, alle udienze di discussione finale, in pubblica udienza o in camera di consiglio e a quelle nelle quali devono essere esaminati testimoni, parti, consulenti o periti.

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