Come, dove, perché e quando è necessario fare il tampone

tampone

In un articolo precedente abbiamo scoperto cos’è meglio tra test sierologico e tampone. In questo vedremo come, dove, perché e quando è necessario fare il tampone.

Le nuove abitudini in tempi di coronavirus

Fino a qualche mese fa il 99.9% delle persone non si era mai sottoposta a un test del tampone. Oggi invece vediamo tutti giorni sul giornale il numero delle migliaia di test che vengono effettuati giornalmente sulla popolazione.

Ancora oggi molti si chiedono, però, come, dove, perché e quando è necessario fare il tampone? Può sembrare una domanda banale, ma considerate la confusione e l’incertezza che dominano nella vita di ciascuno, non lo è affatto.

Per fare un tampone è necessario avere la prescrizione del proprio medico di base. Ne consegue che è necessario comprovare di essere stati esposti a rischio e, quindi, di essere stati a contatto con un positivo. Insomma, non bisogna farsi prendere dal panico e decidere di provare a sottoporsi al test solo per stare “tranquilli”. Il sistema sanitario è infatti già sotto eccessiva pressione; senza contare che le file per i tamponi possono tramutarsi in un vero e proprio hotspot per il contagio. Insomma, bisogna sottoporsi al test solo se si è sicuri di essere a rischio. Una volta ottenuta la prescrizione è quindi possibile effettuare il tampone presso centri analisi privati (questa possibilità varia da Regione a Regione) presso l’ASL di riferimento. Oppure, nel caso fossero stati disposti, presso i drive-in del SSN.

Il Ministro Speranza ha poi annunciato che anche i medici di base potranno effettuare il tampone, ma solo quello rapido (un test antigenico e quindi non molecolare). Si ricorda, infine, che in caso di sintomatologia da Covid 19 accertata, se è necessario un secondo tampone, sarà l’ASL ad effettuare il tampone direttamente a domicilio.

Quando non è necessario fare il tampone?

Il 12 ottobre il Ministero della Salute ha chiarito come e quando un soggetto che è stato positivo al Covid 19 può rientrare in comunità. Per gli asintomatici sarà possibile porre termine all’isolamento una volta passati 10 giorni dall’accertamento della positività e comunque non dopo aver ricevuto un tampone molecolare negativo. I sintomatici devono restare in isolamento per almeno 10 giorni. Passati questi 10 giorni, se per 3 giorni di seguito il paziente non presenta sintomi potrà sottoporsi al test molecolare che, se negativo, consentirà al paziente di “rientrare in comunità”. Se si dovesse continuare a risultare positivi anche in assenza di sintomi, si potrà rientrare in comunità 21 giorni dopo la comparsa dei sintomi e comunque dopo una settimana in assenza di sintomatologia.

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